La scuola è ricominciata e i genitori sanno bene quali difficoltà possono insorgere se il bambino è a casa con la febbre. La normativa del lavoro tutela chi diventa madre o padre e concede il congedo parentale in caso di malattia del figlio. Di cosa si tratta e che cosa prevede? In pratica è proprio un congedo, non retribuito, che spetta alternativamente alla madre o al padre per assistere il figlio malato. Se la patologia comporta il ricovero e si verifica durante le ferie, il lavoratore ha diritto alla sospensione.

Congedo malattia figlio: differenza pubblico e privato

In primo luogo riepiloghiamo brevemente le differenze tra lavoratore privato e pubblico in merito alla durata e alla fruizione del congedo parentale. I dipendenti pubblici possono chiedere fino a 30 giorni nel primo anno del bambino, 30 il secondo e altrettanti il terzo anno. Per i dipendenti privati invece il congedo per malattia del figlio ha durata illimitata per i primi tre anni e poi 5 giorni dal quarto all’ottavo. Il congedo malattia figli non va confuso con il più generico congedo parentale.

Come fruire del congedo malattia figlio: certificato e obbligo reperibilità

Molti utenti si chiedono se, poiché a stare male è il figlio, occorre invio certificazione del pediatra. In realtà, come si può leggere sul sito dell’Inps
non è così. La certificazione telematica di malattia riguarda unicamente l’assenza per malattia del lavoratore. Anche perché i genitori in congedo per malattia del figlio non sono soggetti a visita fiscale. Il datore di lavoro non può negare il congedo che è un diritto ma la malattia deve in ogni caso essere documentata attraverso certificato firmato dal medico curante o convenzionato, trasmesso telematicamente all’INPS, datore di lavoro e genitore, tramite PEC.
E’ bene ribadire però che non è prevista retribuzione né maturazione di ferie e tredicesima ma solo il versamento dei contributi figurativi.