Potrebbe aumentare i giorni di ferie e concedere ponti nuovi ai lavoratori il disegno di legge per il ripristino di alcune festività soppresse presentato al Senato. Vediamo quali giorni tornerebbero ad essere festivi, aumentando di fatto le ferie e le possibilità di ponte, stando al ddl firmato dai sentatori Steger, Unterberger e Durnwalder.

5 giorni di ferie in più: ecco quali date tornerebbero ad essere segnate in rosso

Sono 5 in totale a ben vedere i giorni che il ddl si propone di far tornare rossi sul calendario: San Giuseppe, Corpus Domini (che cade sempre di giovedì), l’Ascensione, Santi Pietro e Paolo (il 29 giugno, data dei patroni di Roma, al momento è festivo solo nella capitale ma l’idea è di estendere la festività a tutta Italia).

A questi quattro sarebbe da aggiungere anche il primo lunedì che segue la Pentecoste.

Queste feste religiose, soppresse come rossi sul calendario nel 1977 (ad eccezione di Santi Pietro e Paolo che, come accennato sopra, è rimasta festiva ma solamente a Roma) dunque potrebbero a breve tornare ad avere effetti civili in tutta Italia. A distanza di quarant’anni quindi si riscopre la valenza di queste festività, soppresse ai tempi per evitare che, la cadenza infrasettimanale, potesse compromettere la produttività del Paese e il funzionamento regolare degli uffici della PA. Si legge invece nel disegno di legge che ripristinare queste date come festività nazionali vuole essere “un omaggio alle persone credenti che possono così celebrare nuovamente le ricorrenze religiose” ma al tempo stesso un giusto riconoscimento a festività che coinvolgono anche “i non credenti che possono dedicare le giornate alle attività di tempo libero”.

Il contesto storico è cambiato, come spiegano i senatori firmatari della proposta di legge: “gli anni 70 sono gli anni in cui si inizia a parlare di crisi petrolifera, la disoccupazione inizia a far sentire i suoi effetti e l’inflazione corrode gli stipendi.

L’Italia rallenta la sua crescita economica e, improvvisamente, si trova a dover fare i conti con gli effetti di una gestione del boom degli anni 60 quantomeno poco accorta”. Ma questa austerità non ha dato i risultati sperati: al contrario reinserire le festività potrebbe aumentare i ponti festivi quando queste cadono a ridosso dei week end e quindi dare nuovo stimolo a settori come il turismo. Seguendo questa logica già nel 2001 è stato rimesso rosso in calendario il 6 gennaio, giorno dell’Epifania.