Più soldi per assistere persone non autosufficienti o in difficoltà. Previsto un rimborso di 300 euro mensili, fino a 3.600 euro all’anno, per compensare in parte le spese affrontate per provvedere agli stipendi di colf e badanti.

Ma ci sono anche contributi aggiuntivi di 300 euro una tantum per l’assunzione di un sostituto professionista se la badante va in ferie, in maternità o si assenta per altri motivi. Agevolazioni queste messe a disposizione della CassaColf a sostegno delle persone in difficoltà.

Colf e badanti, 300 euro

La nuova iniziativa a sostegno delle persone non autosufficienti è operativa dallo scorso 1 luglio 2021. Come previsto dal regolamento di CassaColf, l’intervento economico è previsto a tutela della fragilità di queste persone che, in caso di assenza della badante, devono ricorrere a un sostituto.

Si tratta dei casi più frequenti di maternità, ma anche di ferie o assenze improvvise della badante. Il contributo di 300 euro è previsto allo scopo di agevolare la regolare assunzione di un sostituto. Al fine di assicurare una regolare attività lavorativa alla persona non autosuffciente. Come recita un comunicato di CassaColf:

abbiamo voluto dare alle Istituzioni un segnale importante dopo il rinnovo del Ccnl domestico avvenuto in piena pandemia. Le Parti Sociali che hanno sottoscritto il Ccnl continuano a lavorare per tutelare famiglie e lavoratori”.

Come funziona il rimborso

Il rimborso di 300 euro al mese per 12 mesi consecutivi, è previsto solo in caso di conclamata e certificata non autosufficienza.

Nel caso di assunzione di un sostituto che andrà a prendere il posto della badante che si assenta temporaneamente per un lungo periodo, il rimborso è di 300 euro una tantum. Si tratta appunto dei casi di assenza temporanea quali la maternità, un periodo di ferie prolungato, infortuni, malattia che comportano l’allontanamento del lavoratore

Per ottenere il bonus da 300 euro, il richiedente deve aver versato almeno un anno di contributi alla Cassa.

Il contributo è quindi erogato a domanda della persona assistita una volta verificati i requisiti per i quali sorge il diritto.

L’iniziativa è rivolta quindi solo ai lavoratori in regola ed è stata promossa da CassaColf anche per far emergere il lavoro nero che in questo settore rappresenta una grossa piaga per l’economia nazionale.