Nel mese di febbraio 2023 gli interessati ad avere il bonus acqua potabile sulle spese 2022 dovranno comunicare i costi sostenuti all’Agenzia delle Entrate.

Ci riferiamo al credito d’imposta riconosciuto a fronte di spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:

  • filtraggio
  • mineralizzazione
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.

Sistemi che devono essere finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

I beneficiari

Inizialmente introdotto con riferimento alle spese 2021 e 2022, la legge di bilancio 2022 lo ha esteso anche ai costi sostenuti nel 2023.

Possono avere il bonus acqua potabile:

  • le persone fisiche (senza partita IVA)
  • soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

I criteri e le modalità attuative del beneficio sono contenuti nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 16 giugno 2021.

Come avere il bonus acqua potabile: la scadenza di febbraio

Per aver il credito d’imposta, è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione in cui indicare le spese sostenute nell’anno di riferimento.

Tale comunicazione serve a far si che l’Agenzia delle Entrate possa stabilire la percentuale di credito d’imposta spettante. Ad esempio, con riferimento alle spese 2021, il bonus acqua potabile effettivamente fruibile da parte di ciascun richiedente fu definito al 30,3745 per cento della spesa (Provvedimento Agenzia Entrate del 31 marzo 2022).

La comunicazione è da inviarsi nel periodo 1° febbraio – 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si è fatta la spesa. Quindi, per le spese 2022 la comunicazione è da farsi entro il 28 febbraio 2023.

Trovi qui le modalità di invio della comunicazione bonus acqua potabile.

Bonus acqua potabile: limiti di spesa e utilizzo

La legge però prevede anche un importo massimo di spesa su cui poter applicare il credito d’imposta. In particolare, il bonus acqua potabile può aversi su un massimo di:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Trovi qui alcuni casi pratici di calcolo bonus acqua potabile spese 2021.

In merito alle modalità di utilizzo del beneficio, le cose sono a diverse a seconda che il beneficiario sia o meno titolare di partita IVA. In dettaglio,

  • per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo l’utilizzo può essere
    • nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive fino a quando non se ne conclude l’utilizzo
    • ovvero in compensazione in F24.
  • per gli altri soggetti, esclusivamente in compensazione in F24.

Il codice tributo da utilizzare è “6975” definito con la Risoluzione n. 17/E del 1° aprile 2022.