Frenare l’evasione fiscale significa anche aumentare le entrate. I controlli della Guardia di Finanza sono ferrati e si concentrano soprattutto su movimenti sospetti su conti corrente e fatture. E’ quanto emerge dalla Relazione sul rendiconto generale dello Stato, disponibile per la consultazione sul portale della Corte dei Conti.

Conti corrente e fatture: i controlli della Guardia di Finanza

Il raffronto viene operato con i relativi al 2018, anno in cui i controlli avevano superato quota 527 mila, come si legge dal rapporto online.

Le indagini hanno riguardato a tappeto tutto il territorio italiano. Ebbene nel 2019 i controlli sono saliti superando di non poco i 635 mila interventi. Rispetto all’anno prima, quindi, le indagini finanziarie sono aumentate dell’1,3%. Se ampliamo l’analisi all’ultimi quinquennio, l’incremento è del 6%. Dal rapporto emerge con chiarezza che sui controlli sui conti e le fatture, gli interventi della Guardia di Finanza sono più frequenti di quelli dell’Agenzia delle Entrate. In media i controlli delle Fiamme Gialle sono circa 1700 al giorno: nelle imprese interessano anche il rispetto delle regole anti Covid, la regolarità della merce etc.

Basta anche la targa di un veicolo per risalire a parametri da cui potrebbero scaturire indagini mirate.

Nel complesso, considerando sia i controlli delle Entrate che quelli della Guardia di Finanza, lo scorso anno son stati più di 12 mila i contribuenti sottoposti ad indagini finanziarie (nel 2018 non erano arrivati a 10 mila).

La cronaca ci riporta due operazioni importanti nelle ultime settimane: il sequestro della scarpe Hogan false presso un rivenditore di Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini (con relativo laboratorio di produzione nelle Marche) e il maxi sequestro in capo alle società nel catanese Leonhouse e Eta Service: quote, una cinquantina di immobili di lusso e 30 milioni di euro.

E nel 2020? Dopo la sospensione delle attività di controllo nel periodo di lockdown, la Guardia di Finanza ha ripreso a pieno regime.