È salva la detrazione della spesa sanitaria pagata con il bancomat del figlio con fattura intestata a chi deve godere della detrazione stessa.

Lo ha affermato l’Agenzia delle Entrate affrontando il caso di una signora la quale riferisce di aver effettuato nell’anno 2020, presso una struttura sanitaria privata non in convenzione con il SSN (Servizio sanitario nazionale), una prestazione medica a lei erogata (con intestazione della relativa fattura), il cui pagamento è stato fatto tramite una carta bancomat intestata al figlio.

La mamma ha poi rimborsato in contanti il figlio della spesa sostenuta.

Dunque, la signora ha chiesto all’Amministrazione finanziaria se in questo caso è da intendersi, comunque, rispettato il requisito della tracciabilità affinché lei possa detrarre la spesa in oggetto nella sua prossima dichiarazione dei redditi.

Il requisito della tracciabilità per la detrazione delle spese sanitarie

La questione è stata risolta nella Risposta n. 484 del 19 ottobre 2020. In prima battuta dobbiamo ricordare che, a decorrere dalle spese sanitarie sostenute dal 1° gennaio 2020, ai fini della loro detrazione fiscale in dichiarazione, è necessario che siano pagate con strumenti tracciabili, ossia

“versamento bancario o postale ovvero mediante i sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo n. 241 del 1997”

Quest’ultimo riferimento normativo richiama carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero “altri sistemi di pagamento”.

Con l’espressione “altri sistemi di pagamento” deve intendersi, per l’Agenzia delle Entrate

“quelli che garantiscano la tracciabilità e l’identificazione del suo autore al fine di permettere efficaci controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria”.

Tracciabilità delle spese sanitarie ai fini della detrazione: la documentazione da conservare

In merito alla documentazione necessaria ai fini della detrazione, viene ricordato che, occorre dimostrare l’utilizzo del mezzo di pagamento tracciabile mediante prova cartacea della transazione/pagamento con ricevuta del bancomat, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA.

Se manca questa, l’utilizzo del mezzo di pagamento tracciabile può essere documentato mediante l’apposita annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte di chi eroga la prestazione sanitaria.

Detto ciò, le Entrate con riferimento al caso della signora in questione, ammettono la detrazione anche se la spesa è pagata con il bancomat del figlio visto che lei stessa dichiara poi di aver rimborsato la spesa stessa a quest’ultimo.

Vogliamo, infine, rammentare che fanno eccezione al requisito della tracciabilità, ai fini della detrazione fiscale, le spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici e le spese relative a prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e da strutture private accreditate al Servizio Sanitario nazionale.

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