Con la crisi economica e con la disoccupazione giovanile a livelli così alti in Europa, i tempi sono piuttosto duri, nonostante i Paesi nordici, fuori dalla crisi, fanno da traino per tutti gli altri. Il problema principale è rappresentato dai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro con poche certezze e mille incognite sulla loro futura carriera. L’unica carta che resta da giocare a chi si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro e a chi non riesce a trovare un’occupazione è quella di mettersi in proprio creando un’attività dal nulla costruendo una start up.
Classifica 10 migliori paesi
Al decimo posto della classifica troviamo la Nuova Zelanda, Paese in cui per avviare una nuova attività è necessario meno di un giorno. Al nono posto, nonostante siano famose per le spiagge il mare e il turismo, troviamo le isole Barbados che rappresentano un importante centro di commercio e cambio internazionale. Un pregio del luogo è rappresentato dalla stabilità politica. All’ottavo posto il Regno Unito che, grazie alla sua posizione strategica, pur essendo al di fuori dell’Eurozona, è uno dei più importanti centri commerciali dell’Unione Europea. La sua ricchezza va ricercata nella capacità di attirare firme internazionali e nella sua capitale Londra che è uno dei mercati valutari più importanti del mondo. Al settimo posto troviamo una piccola isola situata nel canale della Manica: Guernsey che tecnicamente è un territorio della Corona ma non fa parte del Regno Unito. Guernsey è un porto franco che non presenta imposte patrimoniali, sulle vendite e sulle plusvalenze. Sesto posto spetta di diritto all’Australia che negli ultimi 10 anni ha dimezzato la tassazione sulle importazioni e dove le tassazioni di impresa sono tra le più basse al mondo. Alla quinta posizione troviamo Porto Rico, un territorio appartenente agli USA ma che gode di un sistema di tassazione diverso dall’America. La proprietà privata è regolata dalla legge Usa, così come la protezione, ma alcune attività possono godere di una tassazione preferenziale che oscilla tra lo 0 e l’1%. Al quarto posto troviamo Bonaire un paradiso caraibico che appartiene al territorio olandese. Le politiche fiscali del luogo subirono una profonda revisione nel 2001 per cercare di togliere l’immagine di paradiso fiscale ma ancora oggi sono molte le società che traggono beneficio da regimi offshore per accordi preferenziali.