Hanno nomi accattivanti come Serpico ( acronimo di servizi per i contribuenti ) o Apple ( software di ausilio alla lotta al sommerso) i software usati dall’intelligence dell’agenzia elle entrate per scovare i potenziali evasori fiscali di tutta Italia. E non solo , anche una rete di 20 supercomputer collegati tra di loro per passare al setaccio oltre 400 milioni di informazioni, in modo tale, attraverso incroci e dichiarazioni, da rintracciare le spie d’allarme.  Un fisco sempre più agguerrito e tecnologicamente avanzato in grado di usare appieno i più recenti software in modo tale da verificare , sia scopo preventivo che a scopo repressivo, ogni dissonanza contenuta all’interno delle nostre dichiarazioni.

Le informazioni che confluiscono nel centro dati dell’agenzia delle entrate sono molteplici: dalle dichiarazioni dei redditi, al possesso di beni quali immobili, auto di lusso, cavalli da corsa, aeromobili, ecc. Ma non solo, adesso gli incroci tengono conto anche degli immobili posseduti all’estero, ed a breve, anche un quadro delineato ed esaustivo dei movimenti bancari di un determinato soggetto. Le informazioni vengono successivamente incrociate tra di loro, ed ecco spuntare le potenziali spie che possono fare scattare un’ accertamento nei confronti di un contribuente.

Inoltre i sistemi sono in continua evoluzione, ed infatti un quadro ancora più preciso della posizione fiscale si avrà grazie ai più moderni software, come quello della famiglia fiscale, in grado di mettere in relazione i redditi di un intero nucleo familiare. Un utilissimo applicativo soprattutto in virtù della nuova funzione che avrà il redditometro, chiamato ad individuare posizioni sospette sulla base del reddito della famiglia più che del singolo contribuente.

Tutta questa gran mole di dati confluisce presso l’agenzia delle entrate grazie a diversi canali informativi. Sicuramente le dichiarazioni ( mod 730 ma non solo, anche modello unico, 770,ecc.) e poi le varie comunicazioni  cui i contribuenti sono chiamati ( mod. intrastat, dati inerenti lo speso metro, informazioni in merito ai rapporti con i paesi black list, ecc.) e poi anche i dati che vengono rinvenuti dai contratti registrati oppure l’allaccio delle singole utenze, le comunicazioni provenienti dal Pra o dal registro navale.

  E non è tutto in quanto a queste informazioni occorre aggiungere anche i dati che provengono dai comuni, dagli enti previdenziali, dalle camere di commercio in relazione alla variazione delle compagini societarie ed infine a breve anche dagli istituti di credito in relazione ai movimenti di denaro effettuati.

Il sistema è tarato in modo tale che venga fatta una validazione preventiva sui dati che pervengono. Infatti se tali dati sono giudicati non attendibili vengono scartati in modo tale da non compromettere la posizione tributaria di un contribuente e fare scattare controlli.  Tale prevenzione dà sicuramente i suoi frutti: infatti nell’anno 2010 in base ad un rapporto presentato al parlamento circa il 96 % dei controlli effettuati ha dato esiti positivi.

Inoltre anche la privacy e la “vessazione” dei contribuenti italiani  è tutelata, visto che gli ispettori del fisco accedono alle posizioni tramite gli applicativi solo se quel contribuente è stato preventivamente segnalato come un potenziale evasore. Ogni ispettore ha un password personale ed è tenuto a verificare che sul contribuente segnalato non siano già iniziati controlli od ispezioni da parte di altre funzionari o dai militari delle fiamme gialle. Pertanto in base al codice fiscale del contribuente gli impiegati possono accedere alle suddette informazioni e ricostruire la posizione del soggetto dal 1997 sino ad oggi.

 

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