Buone notizie per gli esodati. Presto potrebbe essere attivata un’altra salvaguardia, la nona, per consentire ai lavoratori rimasti esclusi dalla pensione per l’entrata in vigore della riforma Fornero, di ottenere in deroga il tanto agognato pensionamento con le vecchi regole.

Si tratta di una platea di 6.000 lavoratori circa, rimasti esclusi dai precedenti dai precedenti provvedimenti di salvaguardia degli anni passati, che potrebbero ottenere nel 2020 la pensione di anzianità o vecchiaia senza possedere i requisiti attualmente in vigore. Lo prevede un emendamento recentemente depositato dai senatori Nannicini, Laus e Manca in commissione finanze alla Camera dove si discute del capitolo pensioni.

La nona salvaguardia per gli esodati

Più nel dettaglio, la modifica alla manovra di bilancio 2020 prevede l’attuazione della nona salvaguardia per il 2020 per tutte le categorie incluse nell’intervento, la maturazione dei requisiti per la pensione entro il 31 dicembre 2021, assieme al blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita e dell’adeguamento di genere. Tale misura di salvaguardia mira a tutelare particolari categorie di lavoratori, cosi detti esodati, cioè usciti dal mondo del lavoro tardivamente, spesso in virtù di accordi di prepensionamento, ma senza il diritto alla pensione. Lavoratori che avrebbero conseguito il diritto alla pensione, se non fosse intervenuto all’ultimo momento il legislatore a cambiare le regole per il pensionamento (riforma Fornero). Perciò, di anno in anno, a partire dal 2012, data di entrata in vigore della riforma Fornero, si sono succeduti otto decreti di salvaguardia, per consentire a particolari categorie di lavoratori, rimasti esclusi dal pensionamento e avendo lasciato il lavoro, di andare in pensione in deroga ai requisiti previsti dalla nuova legge.

Esodati, le categorie tutelate dalla salvaguardia

La nona salvaguarda dovrebbe tutelare le stesse categorie di lavoratori beneficiarie dell’ultima legge, ossia: lavoratori in mobilità; lavoratori autorizzati al versamento dei contributi volontari; lavoratori cessati dal servizio; lavoratori in congedo per assistere figli disabili; lavoratori a termine.

Il Comitato 6.000 esodati – riporta un comunicato stampa del 19 novembre 2019 – rivolge un forte e accorato appello a tutti i parlamentari affinché l’emendamento inerente l’ultima salvaguardia sia puntualmente approvato, per restituire il diritto alla pensione a 6 mila famiglie italiane, costrette all’indigenza perché da anni senza reddito e senza pensione. “Chiediamo – scrivono gli esodati – a questo Parlamento di cancellare questa vergogna di Stato approvando questo emendamento nella Legge di Bilancio in discussione. Gli Esodati sono cittadini traditi dallo Stato, vittime di una legge retroattiva, abbandonati senza reddito e senza pensione da otto anni! Non sono privilegiati che chiedono un trattamento agevolato , ma ex-lavoratori che chiedono la sanatoria di una ingiustizia pregressa, una scandalosa iniquità che il Ministro Di Maio più di un anno fa ha promesso di sanare ancora nella Legge di Bilancio 2019: promessa che finora non è stata mantenuta!”.