Con il Decreto Rilancio è stata confermata l’esenzione della rata dell’IMU del 16 giugno per le sole imprese del settore turistico.

Un modo indiretto di aumentare la liquidità delle imprese in difficoltà economica a causa dell’emergenza sanitaria del coronavirus e dei suoi inevitabili effetti negativi sull’economia del nostro Paese, soprattutto a valere per le imprese del settore turistico, settore chiave e tra più colpiti da questa crisi. Vediamo meglio di cosa si tratta.

 

Esenzione Imu per le imprese turistiche

L’art.

177 del decreto rilancio stabilisce che per l’anno 2020, non è dovuta la prima rata dell’imposta municipale propria (IMU) relativa a:

  • immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali;
  • immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e immobili dell’agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.

 

Fondo Salva Comuni, di cosa si tratta?

Per compensare le minori entrate derivanti da questo provvedimento, è stato istituito un fondo con una dotazione di 74,90 milioni di euro per l’anno 2020. Alla ripartizione del Fondo si provvede con decreto del Ministro dell’interno di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.

 

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