Ci sono altre possibilità per gli esclusi dal reddito di cittadinanza? In alcune Regioni si studiano sussidi alternativi o compatibili a quello del Movimento 5 Stelle. Sta suscitando particolare attenzione il nuovo Reddito di Dignità, il ReD 3.0 in Puglia. Di che cosa si tratta e chi può richiederlo?

Reddito di Dignità per gli esclusi dal reddito di cittadinanza: chi può richiedere il ReD 3.0

I requisiti di accesso per il ReD 3.0, per il 2019 e per gli anni successivi, sono previsti dalla delibera di Giunta approvata il 9 aprile scorso.


La possibilità è aperta a famiglie al cui interno sia presente un disabile grave, a nuclei familiari numerosi con 5 o più componenti e a genitori con almeno 3 figli minori. E’ inoltre previsto il requisito economico (ISEE non superiore a 20.000 euro).

Quando sarà operativo il Reddito Dignità 3.0 per chi non è rientrato nel Reddito di Cittadinanza?

Le domande saranno operative gradualmente tra maggio e luglio. I tempi non saranno uguali per tutti perché, in alcuni casi, occorrerà attendere la notifica degli esiti da parte di INPS sulle domande di Reddito di Cittadinanza respinte (oppure accolte ma con riconoscimento di importi troppo bassi).

Chi è stato escluso dal RdC potrà selezionare questa alternativa regionale di misura di welfare. La domanda si farà sempre online (eventualmente anche con il supporto dei Caf). Anche per il ReD 3.0 è prevista la sottoscrizione di un patto di inclusione per l’attivazione: trattandosi di misura attiva, come il reddito di cittadinanza infatti, è previsto che i beneficiari dovranno svolgere un tirocinio, oppure un lavoro al servizio della comunità, del proprio condominio, del proprio quartiere o della propria comunità di inserimento.

Come ha evidenziato il Presidente della Regione Puglia, in occasione dell’incontro con i sindaci, tra le più importanti novità della nuova versione 30.0 del ReD, spicca l’autonomia della misura, che si rivolge solamente a coloro che non possiedono i requisiti per presentare la domanda del Reddito di Cittadinanza, ovvero per i quali il Reddito di Cittadinanza non è stato in grado di fornire un sussidio adeguato.

Non è un caso quindi che la Giunta regionale abbia approvato la nuova misura del ReD proprio in concomitanza con le prime comunicazioni degli esiti delle oltre 71 mila domande per il RdC presentate da cittadini pugliesi (pari all’8,9% delle più di 800.000 domande presentate su scala nazionale). E non stupisce neanche, in virtù di quanto detto, che la giunta abbia cercato di rendere l’accesso al sussidio più semplice e diretto.

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