Il decreto attuativo della Buona Scuola porterà dei profondi cambiamenti nell’esame di maturità a partire dal prossimo anno.

L’anno scolastico 2018-2019 porterà diversi cambiamenti sul fronte dell’Esame di Stato con un cambiamento dei metodi di valutazione e nuove prove per gli alunni della scuola secondaria di secondo grado.

Innanzitutto cambiano i requisiti di ammissione all’Esame di Stato. Per essere ammesso, l’alunno dovrà:

  • essere stato in classe almeno per i 2/3 delle lezioni,
  • avere la sufficienza in tutte le discipline e nel comportamento,
  • aver svolto test Invalsi di Italiano, matematica e inglese
  •  aver svolto almeno 200 ore, per i licei, o 400 ore, per istituti tecnici e professionali, di alternanza scuola lavoro.

Per gli alunni esterni che vogliono sostenere l’esami di maturità l’ammissione sarà regolata dalla partecipazione alle prove Invalsi che dovranno essere svolte nell’istituto dove si intende svolgere l’Esame di Stato.

Anche gli alunni esterni sanno obbligati alle attività di alternanza scuola lavoro dopo aver superato l’esame preliminare.

Crediti scolastici: cosa cambia?

Numerosi i cambiamenti anche per quel che riguarda i crediti scolastici: dal prossimo anno, infatti, sarà dato molto più credito al persorso scolastico dell’alunno che all’esame stesso: in questo modo, valutando i crediti accumulati negli anni, si tenderà a premiare gli alunni meritevoli nel corso di studi e non solo nell’ultimo anno.

Si alzerà notevolmente il credito scolastico che passa dagli attuali 25 punti a 40 che saranno così distribuiti:

  • 12 crediti assegnabili durante il terzo anno
  • 13 crediti assegnabili durante il quarto anno
  • 15 crediti assegnabili durante il quinto anno.

Esami di Stato: come cambiano le prove

A cambiare saranno anche le prove di esame: sarà abolita la terza prova, il quizzone, mentre le 2 prove scritte verteranno sulle seguenti materie:

  • italiano per tutti gli istituti, una prova, come avviene adesso, uguale per tutti
  • la seconda prova, la prova di indirizzo varierà di istituti in istituto ed avrà per oggetto una o più discipline.

Alle due prove scritte sarà assegnato un valore massimo di 20 punti ognuna, per un massimo di 40 punti.

Il valore da assegnare alla prova orale, invece, scende in conseguenza all’aumento assegnabile alle prove scritte e ai crediti formativi: il colloquio finale potrà portare un massimo di 20 punti. Si dovrà dire addio alla tesina poiché dal prossimo anno l’alunno sarà valutato in base a un testo o un documento scelto tra le proposte elaborate dalla commissione. L’alunno, inoltre dovrà presentare un elaborato per raccontare l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro.

La commissione esaminatrice sarà, poi, composta da un presidente proveniente da altra scuola, 3 commissari interni e 3 commissari esterni.