Che stress Equitalia! Non è più solo un modo di dire. Il Gdp di Napoli ha condannato l’ex Equitalia al risarcimento del danno da stress a favore del contribuente. Nella sentenza 13537/2017 il danno da stress è stato quantificato in 250 euro ed è stato considerato nel fatto stesso di essere stati costretti a “perdere tempo” sottratto alle proprie attività giornaliere.

Facciamo una premessa che può sembrare scontata: non si può pretendere il risarcimento danni per aver perso tempo se l’ente di riscossione si limita a svolgere la sua funzione di recupero credito.

Nel caso in analisi lo stress risarcito era dovuto alla mancata cancellazione dal ruolo nonostante l’annullamento della cartella costringendo il contribuente ad affrontare un nuovo giudizio. Occorre quindi che ci sia una responsabilità o, in altre parole, che il controllo di Equitalia non fosse legittimo e giustificato. Il professionista vittima dell’accanimento del Fisco aveva infatti già ricevuto una cartella annullata per quella pretesa. La doppia cartella ha dato diritto al riconoscimento del risarcimento danni non già la prima. In altre parole l’opposizione in questo giudizio non riguardava la formazione del titolo esecutivo ma il suo venir meno per un fatto estintivo verificatosi in seguito. Questa è una considerazione che occorre tenere bene a mente. Il riferimento legislativo è al principio di opposizione ex articolo 615 c.p.c.

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