Si avvicinano le elezioni del 4 marzo 2018. E mentre il focus di molti è “cosa votare”, oggi parleremo di “come votare”, anzi meglio ancora, di “come NON votare”. Con le Istruzioni per le prossime elezioni del 4 marzo 2018, il Ministero dell’Interno ha infatti chiarito che chi porta il cellulare nella cabina alle urne rischia mille euro di multa. E’ infatti ribadito al paragrafo 7 del capitolo 15 dedicato alle “Operazioni di votazione” il “divieto di introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini”.

La multa per chi porta il cellulare in cabina serve a garantire la segretezza e la libertà del voto. La foto con lo smartphone della scheda elettorale infatti può essere pubblicata sui Social per fare campagna elettorale oppure essere richiesta come prova nel caso di compravendita di voti. Ecco perché, come si legge sul sito della Prefettura, “i Presidenti degli uffici elettorali di sezione dovranno affiggere, in modo visibile, all’interno di ogni sezione elettorale, in numero congruo o almeno in un esemplare per sezione, un apposito avviso contenente il divieto, stabilito dal predetto decreto legge, di introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini”.
Inoltre, al momento di registrare e identificare il votante, il Presidente di Commissione chiederà all’elettore di consegnare, insieme al documento di identità, anche il telefonino. Quest’ultimo sarà tenuto in consegna durante le fasi di voto e ovviamente riconsegnato subito dopo insieme alla carta di identità e alla scheda elettorale timbrata.

Cellulare in cabina elettorale: cosa si rischia

Il primo rischio per chi trasgredisce il divieto di portare il cellulare nella cabina elettorale, come abbiamo visto sopra, è la multa fino a mille euro. E’ prevista anche la sanzione dell’arresto da tre a sei mesi.

Se l’elettore viene sorpreso nell’atto di fotografare la scheda elettorale, il suo voto sarà annullato (anche se non aveva ancora votato).

Cellulare alle urne: l’elettore può essere perquisito?

Alcuni lettori ci hanno chiesto in che modo nella pratica vengono effettuati i controlli per garantire la segretezza del voto. I presidenti di seggio non sono ovviamente autorizzati a perquisire gli elettori per controllare se davvero abbiano in tasca uno smartphone nascosto e gli elettori sono soli in cabina: nessuno può entrarvi durante il voto proprio per non comprometterne la segretezza.

Tuttavia, leggendo sempre dal sito della Prefettura, “ai fini del rispetto del divieto, le forze di polizia e la polizia giudiziaria potranno esercitare i normali poteri previsti dalla normativa, anche al di fuori del seggio”.