L’inquinamento acustico è tra le cause di liti condominiali più frequenti. Se la colpa è degli elettrodomestici rumorosi chi ha ragione? In linea generale le regole di una pacifica convivenza prevedono un limite massimo di tollerabilità. Vale per i condizionatori ma anche per frigoriferi etc. E non solo tra privati condomini: in molte cause di questo tipo una delle parti è un’attività commerciale al piano terra del condominio.

Elettrodomestici rumorosi, quando installarli è reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riconosciuto la condanna per il reato di disturbo della quiete pubblica per un condizionatore troppo rumoroso.

La denuncia può scattare anche per segnalazione di una sola persona se poi anche altre confermano di avvertire chiaramente il rumore in modo molesto.

La normativa civilistica fa appello ad un concetto volutamente generico, quello di “normale tollerabilità” proprio perché si deve valutare caso per caso (articolo 844 codice civile). E’ un problema che può sorgere tra condomini privati ma che più di frequente vede coinvolte attività commerciali inserite in contesti condominiali. Spesso si tratta di macellerie i cui frigoriferi sono rumorosi. In questo secondo caso occorre valutare anche se l’elettrodomestico rumoroso è strumentale allo svolgimento dell’attività oppure no.
Quel che appare certo, in ogni caso è che, se i rumori superano la soglia di tollerabilità o disturbano il diritto al riposo, i condomini non devono subire ma hanno strumenti per far valere i propri diritti.

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