L’ecobonus terremoto prevede la possibilità di godere di incentivi sulla messa in sicurezza degli edifici. Parlarne oggi, alla luce dei fatti tragici di Amatrice, lascia l’amaro in bocca ma questo bonus esiste già da un paio d’anni. Ecco quali sono i requisiti per fare domanda e in che cosa consiste.

Bonus riqualificazione energetica, cosa sapere

Bonus terremoto, chi può richiederlo e per quali lavori

L’incentivo è riservato ai lavori di messa in sicurezza di edifici ubicati nelle zone sismiche classificate come livelli 1 e 2.

Gli immobili devono essere abitazioni principali o a destinazione produttiva.

La zona sismica 1 è la più pericolosa e comprende 708 comuni mentre nel livello 2 rientrano 2.345 comuni.

Il bonus Irpef copre gli interventi che mirano all’adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica.

E’ fondamentale che le opere siano realizzate:

– sulle parti strutturali degli edifici;

– su complessi di edifici collegati strutturalmente;

– su interi edifici.

Se i fabbricati si trovano nei centri storici i lavori dovranno essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non sulle singole unità.

Bonus terremoto, a quanto ammonta

L’ecobonus terremoto dà diritto ad una detrazione Irpef del 65% della spesa sostenuta, fino ad un tetto massimo di 96 mila euro. La restituzione avviene su base decennale, come per la altre detrazioni di questo tipo.

Bonus terremoto seconda casa: quando si può richiedere

Come abbiamo anticipato sopra i lavori devono riguardare l’abitazione principale. In caso di edificio promiscuo, ovvero con al suo interno abitazione principale e appartamento in affitto, il bonus viene riconosciuto nella seguente misura:

  • 65% per l’abitazione principale;
  • 50% per la seconda casa (perché in questo caso nello specifico si applica il bonus ristrutturazione).