Il fondo monetario internazionale, con un suo recente report, ha dato qualche giudizio di merito allo strumento, tutto italiano, del cosiddetto superbonus 110. Uno strumento che, come rilevato dallo stesso Istituto:

ha avuto “una forte efficacia nell’assicurare una vigorosa ripresa post pandemica delle costruzioni e, più in generale, del Pil” oltre che al miglioramento dell’efficienza energetica, visto che la casa “è una delle maggiori fonti di emissioni”.

Tuttavia, nel documento, non vengono risparmiate delle critiche, Ad iniziare dall’eccessività del contributo e dagli scarsi controlli.

Problemi, in realtà, già sollevati dall’attuale Governo. Lo stesso Premier Mario Draghi, più volte, ha parlato dell’inefficienza del bonus 110 (in particolare del meccanismo della cessione del credito d’imposta). Draghi, durante il suo mandato ha anche apportato diverse modifiche allo stesso istituto. Modifiche che sono andate in senso restrittivo. Come ad esempio quella che riguarda l’estensione della portata della cessione del credito d’imposta anche ai privati con partita Iva.

Ad ogni modo, per il fondo monetario Internazionale, tali modifiche non sono state sufficienti, e chiede maggiori sforzi. Vediamo meglio di cosa si tratta e quali sono le criticità rilevate dal Fondo Monetario Internazionale.

Superbonus 110, il Fondo Monetario Internazionale ci chiede queste modifiche

Il Fondo monetario Internazionale, nel suo rapporto annuale sull’Italia, fra gli altri, ha anche chiesto di rafforzare i controlli sul Superbonus 110 e di ridurre il livello il contributo stesso, che reputa troppo alto.

“Il contributo, si legge nel documento, è eccessivo e l’efficienza energetica è scarsamente mirata”. Nel 2021 soltanto 57 mila abitazioni (meno dello 0,5 per cento degli immobili presenti in Italia) sono state oggetto di ristrutturazione edilizia beneficiando di tale istituto.

“L’aliquota molto elevata di agevolazione, che supera il costo dell’intervento sovvenziona in parte spese che sarebbero state effettuate comunque e incoraggia l’azzardo morale, dato che le famiglie non hanno incentivi a prevenire l’eccessiva fatturazione”.

Come se non bastasse, in generale, con il Superbonus “è probabile che le spese aumentino con il crescere della ricchezza delle famiglie e i tetti di spesa sono fissati a livelli relativamente elevati”.

Infine, anche se sono state introdotte misure per ridurre le pratiche fraudolente (ad esempio, limitando i trasferimenti di crediti), il superbonus 110 per cento “resta vulnerabile a carichi eccessivi”.