Andare in pensione prima è una possibilità che da anni è stata concessa a chi svolge lavori particolarmente faticosi e logoranti. È stato coniato il termine lavoro gravoso con tanto di elenco delle attività che vengono considerate tali. Con il varo della quota 41 e dell’Ape sociale, erano state individuate 11 attività di lavoro gravoso. Poi sono diventate 15 ed infine, dal 2022, l’elenco si è ulteriormente allargato. Ma si tratta di un nuovo elenco con codici Ateco che non si applica a tutte le misure.

Per esempio la quota 41 ha una platea di lavoro gravoso nettamente inferiore all’Ape sociale. Solo che molti non lo sanno e continuano nella confusione.  

“Gentile redazione, sono una insegnante della scuola elementare ed ho 62 anni di età compiuti a maggio. Completo 41 anni di contributi, di cui gli ultimi 30 nella scuola. Stavo pensando di iniziare le pratiche di cessazione dal servizio per uscire nel 2023 con la quota 41 per i precoci. Da gennaio infatti anche noi insegnanti delle scuole elementari siamo stati accomunati agli educatori delle scuole dell’infanzia. Ma c’è chi sostiene che per noi la quota 41 non può essere sfruttata e che l’unica misura è l’Ape sociale. Mi sapete dire se è davvero così? Senza la quota 41 e con la chiusura dell’Ape sociale nel 2023, quando compirò 63 anni credo di non avere diritto nemmeno a questa misura.” 

I lavori gravosi, breve cronistoria delle misure loro dedicate 

È del 2017 l’instaurazione dell’Ape sociale come misura alternativa ai pensionamenti ordinari. L’Anticipo pensionistico sociale, da cui l’acronimo di Ape sociale, è una misura di accompagnamento alla pensione, perché consente l’uscita dai 63 anni di età con contributi tra i 30 e i 36 anni a seconda delle categorie di appartenenza. E sempre nel 2017 è nata anche la quota 41 per i lavoratori precoci. In questo caso la misura consente di uscire dal lavoro senza limiti di età ma completando i 3 requisiti contributivi fondamentali che sono almeno 41 anni di contributi complessivi versati, almeno 35 anni effettivi da lavoro (senza i figurativi per disoccupazione o malattia) e almeno un anno prima dei 19 anni di età.

Le due misure sono andate praticamente a braccetto fino allo scorso gennaio, soprattutto come platee. Infatti Le due misure sono destinate a invalidi, disoccupati, caregivers e lavori gravosi. Dal 2022 però, per l’Ape sociale è stato deciso di estendere la platea delle attività gravose. Per la quota 41 sono rimaste sempre le originali 15.  

I lavori gravosi per la pensione con quota 41 

Quanto detto prima è già una risposta secca alla nostra lettrice che effettivamente per lavoro svolto non ha diritto alla quota 41. Le maestre delle scuole elementari sono state riconosciute come lavoro gravoso alla pari delle maestre degli asili nido e gli educatori delle scuole per l’infanzia. Ma il riconoscimento vale solo per l’Ape sociale e non per la quota 41. E come per queste lavoratrici, anche per tanti altri settori l’estensione ai lavori gravosi trova applicazione con l’Anticipo pensionistico e non con la quota 41 precoci. Per quest’ultima misura infatti le attività che danno diritto ad andare in pensione prima sono: 

  • Conciatori di pelli e pellicce; 
  • Addetti ai servizi di pulizia; 
  • Facchini; 
  • Camionisti; 
  • Macchinisti dei treni e personale ferroviario viaggiante; 
  • Gruisti e conduttori di macchine per la perforazione nelle costruzioni; 
  • Infermieri sale operatorie ed ostetriche sale parto che lavorano a turni; 
  • Maestre, maestri ed educatori di asilo nido e scuola dell’infanzia; 
  • Lavoratori edili; 
  • Operatori ecologici; 
  • Badanti e simili addetti alla cura e all’assistenza di persone non autosufficienti. 
  • Lavoratori marittimi; 
  • Pescatori; 
  • Agricoli; 
  • Siderurgici. 

la pensione con i lavori gravosi per l’Ape sociale 

Ricapitolando, la nostra lettrice non ha alcuna possibilità di accedere alla quota 41 come lavoro gravoso dal momento che le maestre delle elementari non rientra tra le attività previste per la misura.

E se non arriverà la proroga dell’Ape sociale nel 2023, la nostra maestra non potrà nemmeno sfruttare l’Ape sociale dal momento che compie 63 anni troppo tardi (nel 2023 ndr). Se invece venisse prorogata la misura, anche lei potrebbe averne accesso dal momento che i lavori gravosi per questa misura sono molti di più. Nel dettaglio infatti, oltre alle 15 attività prima citate che riguardano anche l’Ape sociale, abbiamo: 

  • Professori e maestri di scuola primaria; 
  • Tecnici della salute; 
  • Magazzinieri; 
  • Operatori socio sanitari; 
  • Estetisti; 
  • Artigiani; 
  • Operai specializzati;  
  • Addetti alla guida di macchinari per l’estrazione dei minerali, per la lavorazione dei metalli, per quella del legno e della carta; 
  • Ceramisti; 
  • Lavoratori del vetro; 
  • Addetti all’utilizzo di impianti relativi alla lavorazione dei petroli, del gas e simili; 
  • Addetti all’utilizzo di impianti di produzione di energia termica; 
  • Conduttori di impianti quali i mulini; 
  •  Operai della linea a catena per operazioni di montaggio o dediti all’utilizzo.