L’agenzia delle entrate, con un avviso del 11 novembre, ha messo in guardia i molti utenti che, in questi giorni, stanno ricevendo falsi avvisi contenenti “comunicazioni di anomalie in dichiarazione dei redditi”. Attenzione, si tratta dell’ennesimo tentativo di truffa perpetrato tramite l’ormai consueto metodo dell’e-mail phishing. Vediamo meglio di cosa si tratta e come difendersi.

E-mail phishing, cos’è e come prestare attenzione

Il phishing, sostanzialmente, è un metodo di truffa che gira online ormai da moltissimo tempo. I bersagli vengono contattati tramite e-mail, telefono o messaggio di testo da qualcuno che si spaccia per un qualche istituto o società, inducendo gli stessi soggetti a fornire informazioni sensibili.

Ma come difendersi da questi tentativi di truffa?
Innanzitutto, bisogna sapere che le comunicazioni contenenti dati personali dei contribuenti non vengono mai inviate per posta elettronica, ma le stesse sono consultabili esclusivamente nel Cassetto fiscale, accessibile tramite l’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Si raccomanda di verificare sempre i mittenti sconosciuti e di non aprire allegati o seguire collegamenti presenti nelle mail. In caso di dubbio cestinare immediatamente i messaggi.
È sempre possibile consultare la sezione “Focus sul phishing” sul sito ufficiale delle Entrate, dove periodicamente vengono riportati degli avvisi sulle ultime e-mail-truffa in circolazione, oppure contattare il call center al numero 800.909696 e chiedere conferma.

Avvisi di anomalie in dichiarazione, attenzione all0’ultimi tentativo di truffa

L’Agenzia delle entrate, con l’avviso del 11 novembre, ha reso noto di essere a conoscenza dell’esistenza di false comunicazioni, inviate tramite e-mail. Con le stesse, vengono segnalate “presunte irregolarità rilevate in dichiarazione dei redditi. Nel testo si citano importi relativi a investimenti esteri che non sarebbero stati dichiarati e si fa intendere che sia possibile regolarizzare questo capitale prima che venga registrato sul cassetto fiscale”.
Alla mail, si legge nel comunicato sopra citato “è allegato un file in formato pdf che riproduce un documento formale dell’Agenzia, con tanto di numero di protocollo ufficiale, timbro e firma e nominativo del funzionario incaricato”.


Sia la mail che l’allegato presentano diversi indicazioni del fatto che si tratti di una truffa. Ad esempio:

  • i testi contengono imprecisioni grammaticali e ortografiche;
  • l’indirizzo mittente della mail non è quello dell’Agenzia delle entrate;
  • il logo è sgranato ed evidentemente ritagliato;
  • la firma in calce è chiaramente falsa.

L’Agenzia delle Entrate non riconosce questi messaggi. In caso di qualsiasi dubbio, come già accennato, è sempre possibile rivolgersi ai contatti reperibili sul sito della stessa Agenzia.