È davvero possibile comprare i punti patente? La patente a punti da anni è entrata nella quotidianità di milioni di italiani ormai dal primo luglio del 2003. Ogni automobilista nel momento in cui consegue l’abilitazione alla guida ha un portafoglio di 20 punti. Il meccanismo è premiale, nel senso che più anni trascorrono senza multe più salgono i punti fino ad arrivare a totalizzarne un massimo di 30. A ogni infrazione, in base alla gravità della stessa e a quello che prevede il Codice della Strada come quadro sanzionatorio, si perdono punti.

Un meccanismo piuttosto semplice ma che espone gli automobilisti al concreto rischio di perdere il documento che dà loro diritto a guidare.

“Gentile redazione, sono un automobilista di 38 anni a cui l’auto serve, oltre che per la vita privata, anche per andare al lavoro. Una premessa doverosa per presentarvi il mio problema relativo alla patente a punti. L’altro giorno credo di essere passato col semaforo rosso a un incrocio. Non ne sono sicuro, ma è probabile. E visto che il semaforo è regolato con la telecamera, se davvero ho infranto la Legge mi arriverà la multa. Ciò che mi preoccupa però è la decurtazione dei punti sulla patente. Anche nel 2021 ho preso una multa simile a un altro semaforo e mi hanno decurtato 6 punti. Non sono un trasgressore seriale, ma purtroppo i punti patente stanno iniziando a diventare pochi sul mio documento di guida. Cosa posso fare per evitare di incorrere nella sospensione della patente evitando la decurtazione di questi 6 punti? E come faccio a recuperare qualche punto per stare più tranquillo? Premetto che sono disposto anche a pagare per poter recuperare questi benedetti punti.” 

I punti sulla patente e le infrazioni più comuni che li fanno perdere 

La patente a punti è stata introdotta per rendere più virtuosi dal punto di vista della sicurezza stradale gli automobilisti.

La decurtazione dei punti in aggiunta alla solita multa, rappresenta quell’inasprimento della pena che dovrebbe spingere gli automobilisti a stare più attenti al volante. Il Codice della Strada prevede una serie di infrazioni che prevedono la decurtazione dei punti sulla patente. Basti pensare che superare i limiti di velocità di oltre 60 km/h o guidare sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o di alcol (ma solo entro i limiti che altrimenti determinano l’immediato ritiro della patente), fanno perdere 10 punti ogni volta che si viene colti in violazione. Evidente che 20 punti sono pochi (ma lo sono anche 30 per chi è stato virtuoso per anni). Si perdono 8 punti anche non dando la precedenza a pedoni nel caso questi fossero invalidi, anziani o bambini. Guidare senza occhiali se prescritti sulla patente (guida con lente), porta a perdere 5 punti. Sanzione accessoria di 2 punti decurtati per chi porta in auto un numero maggiore di persone di quelle consentite o per i divieti di sosta per i parcheggi disabili. Perdere punti è assolutamente facile.  

Cosa si può fare per evitare di perdere punti sulla patente 

Dal momento che la sanzione della decurtazione dei punti è una cosiddetta sanzione accessoria, è evidente che le soluzioni per evitare di perderli del tutto esistono. Anche perché se da un lato perderli è facile, da un altro lato recuperarli è difficile. Per tornare a 20 punti devono trascorrere 2 anni senza alcuna infrazione. E se i punti sono già 20, ogni due anni senza violazione del Codice della Strada si sale di due punti. Il sito del portale dell’automobilista è quello dedicato a chi vuole informazioni di questo genere, a partire dalla verifica dei punti sulla patente che l’interessato ha in quel preciso momento.  

Comprare i punti della patente si può? 

patente

Un primo “trucco” che può essere utilizzato, anche se non propriamente lecito riguarda le contravvenzioni differite.

L’autovelox fisso, il tutor in autostrada o il T-Red al semaforo di cui parla il nostro lettore, sono tipici esempi di dispositivi che colgono in violazione un automobilista, ma che producono la cosiddetta multa a distanza. In pratica colti in flagrante dalle telecamere e non da un agente delle Forze dell’Ordine, la multa arriva a casa del trasgressore. E dopo la multa anche la lettera con cui si chiede chi era il guidatore al momento dell’infrazione. La mancata risposta da parte del diretto interessato produce l’obbligo di pagare una nuova multa, quella per mancata comunicazione del guidatore. In questo caso può sembrare quasi di pagare per ottenere punti sulla patente. Infatti non essendo a conoscenza del guidatore all’atto della violazione, le autorità non potranno decurtare punti patente, barattandoli con una nuova multa pecuniaria. È una soluzione che il meccanismo della patente a punti concede, anche se ripetiamo, noi non vogliamo certo spingere i lettori a furbate di questo genere. L’alternativa è di dichiarare un guidatore diverso da chi realmente ha trasgredito le norme. Magari indicando la moglie o un genitore, spedendo la patente di guida di questi parenti (che non hanno magari il problema dei pochi punti sulla patente) alle autorità che hanno sollevato il verbale. 

Comprare i punti patente o… recuperarli? I corsi  

Perdere tutti i punti della patente rende il documento di guida non utilizzabile. Se si viene colti a guidare un veicolo con patente sospesa altre multe sono all’ordine del giorno. Inoltre chi ha perso tutti i punti sulla patente, di fatto è chiamato a rifare tutto da capo, cioè a rifare l’esame di guida. Chi ha perso punti sulla patente ma non è arrivato a zero (perdita parziale dei punti), può recuperare il punteggio originario tramite dei corsi ad hoc presso le scuole guida o presso centri con autorizzazione ministeriale. Per una classica patente B, per la guida di una auto (ma vale pure per la patente A), il corso costa qualche centinaio di euro ed è organizzato su 12 ore di lezioni da svolgere in 15 giorni.

Sale il prezzo e salgono le ore di corso (18 ore su 30 giorni) per le patenti di categoria superiore.