Più tempo per l’entrata in vigore del Duc. Il documento unico digitale che doveva lasciare il posto della attuale carta di circolazione subisce uno slittamento di tre mesi.

Le associazioni del comparto automotive nazionale – Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Unasca e Unrae – avevano chiesto già da tempo una proroga del Duc poiché il sistema del Documento Unico di circolazione ancora non funziona a dovere. Lo confermano i costi causati dalle criticità e dai disservizi che continuano a caratterizzare il nuovo sistema. Inoltre, la lentezza e l’inadeguatezza della procedura digitale hanno triplicato i tempi di emissione dei documenti.

E quindi i costi per l’utente, con evidenti riverberi negativi sull’intero comparto auto.

 

Il Duc slitta al 30 giugno 2021

 

Così, con il decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri, slitta al 30 giugno 2021 l’obbligo di ricorrere al duc, la nuova carta di identità digitale del veicolo. Con il nuovo termine – commenta il sottosegretario Giancarlo Cancelleri – utenti, Aci e le imprese del settore, avranno il tempo necessario per perfezionare i relativi sistemi informatici e rendere così il servizio pienamente operativo.

“Uffici efficienti e digitalizzazione dei servizi sono due presupposti fondamentali per il rilancio e il buon funzionamento della Motorizzazione Civile” – dice Cancelleri. Il sottosegretario annuncia quindi 148 ingegneri e architetti nuovi assunti destinati alle esigenze degli uffici di Motorizzazione Civile.

Conftrasporto, bene proroga documento unico

La proroga del termine per il completamento delle procedure burocratiche per il rilascio del documento unico di circolazione e di proprietà è sicuramente un passo in avanti nella gestione amministrativa del parco automobili italiano.

Lo sostengono Fai-Conftrasporto, Unasca e Confcommercio che hanno attivato da mesi un tavolo di lavoro su questioni di comune interesse. Tra queste, la necessità di individuare soluzioni immediate per garantire adeguati livelli di servizio sulle attività delle revisioni dei mezzi pesanti.

La proroga sul documento unico di circolazione e di proprietà automobilistico è importante perché consentirà di mettere a punto le procedure nei tempi necessari.

Il coinvolgimento delle associazioni di categoria sarà indispensabile per individuare una soluzione in proposito.

Duc e carta di circolazione

Approvato con decreto legislativo numero 98 del 2017 in ottica di razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e proprietà, il Duc sarebbe dovuto entrare in vigore il 1 giugno 2020.

Ma, causa emergenza sanitaria, il debutto è stato rinviato più volte. Il documento unico di circolazione contiene una serie di informazioni aggiuntive del veicolo. Quali i dati identificativi dello stesso e informazioni sulla situazione giuridica e patrimoniale del veicolo (presenza di ipoteche, privilegi, fermi amministrativi o a pignoramenti).

Il Duc ha lo stesso aspetto della vecchia carta di circolazione e riporta anche alcuni dati del certificato di proprietà cartaceo, già soppresso e ora presente in forma digitale solo sugli archivi del Pra.In pratica questo nuovo documento ne racchiude due e (in teoria) dovrebbe semplificare la vita dei proprietari di veicoli.

I vantaggi del documento digitale

Ma quali sono i reali vantaggi per l’automobilista? Innanzitutto la semplificazione. Il fatto che esista un unico documento fa sì che in esso siano contenute tutte le informazioni attinenti al veicolo.

In secondo luogo il risparmio. Meno documenti da elaborare significa meno costi di burocrazia e bolli da far pagare agli utenti. Sia sulle immatricolazioni ex novo che sui passaggi di proprietà. In sintesi si dovrebbero risparmiare 39 euro a veicolo fra pratiche Aci e imposte di bollo.

Per quanto riguarda le vecchie carte di circolazione e i certificati di proprietà rilasciati prima del primo gennaio 2020, anche in formato elettronico, restano validi, se però dovesse essere necessario provvedere alla loro nuova emissione, verranno sostituiti dal documento unico.