Buongiorno, mi chiamo Sonia e, leggendo il suo articolo, mi permetto di disturbarla e di chiederle un  consiglio sulla mia situazione. Siamo 3 fratelli e mi occupo solo io da piu di  10 anni di mia madre di 90 anni  invalida  100% con piu di 20 farmaci al giorno. Vive con me e mio marito (anche lui  invalido al 100%) in una casa in affitto, ho una situazione pesante che al momento è diventata insostenibile in quanto anch’io ho alle alle spalle un’ altra persona bisognosa di assistenza e io ho  dei seri problemi di salute e, poiché dobbiamo continuamente sottoporci a delle visite di controllo e non potendo lasciare sola la mamma stiamo facendo enormi sacrifici per pagare una persona che si occupi di lei quando non ci siamo.

Poiché è in fase di peggioramento e non riesco finanziariamente aderire ai bisogni.   

Purtroppo dopo vari solleciti ai miei due fratelli non ho avuto nessun riscontro e non ne vogliono proprio sapere della loro madre, sopratutto finanziariamente. 

Le chiedo un consiglio su come agire in modo di poter sensibilizzare e farli  intervenire non mi sembra giusto che debba occuparmene solo io. In attesa di una Sua gentile risposta La ringrazio per quello che potrà fare per noi.

Doveri dei figli verso i genitori

Le responsabilità dei figli verso i genitori anziani, soprattutto se questi ultimi non sono autosufficienti, sono concrete e non solo morali. E non esiste che a prendersi carico dei bisogni dei genitori bisognosi sia un solo figlio mentre gli altri, magari adducendo delle scuse, continuano beatamente la loro vita.

I doveri verso i genitori hanno carattere legale e giuridico e anche se non esistono norme precise che impongono il mantenimento morale e materiale dei genitori ci sono dei precisi obblighi di legge che intervengono in determinate condizioni.

I figli sono obbligati a versare gli alimenti ai genitori anziani e questo comprende anche l’obbligo di assistenza qualora il genitore sia incapace di provvedere ai suoi bisogni personali.

A ribadirlo è la Corte di Cassazione con le sentenze n. 3334/07; n.21572/06; n. 9185/04; n. 1099/90. Quando il genitore versa in uno stato di incapacità e bisogno concreto a causa di non autosufficienza o per l’aggravarsi di una malattia i figli devono concorrere nel versare ai genitori gli alimenti in proporzione alla propria situazione economica, sia che convivano che non convivano con il genitore.

Cosa fare se i fratelli non collaborano?

Se tra i figli non c’è accordo su come e chi deve versare gli alimenti per il sostentamento e la cura dei genitori è bene che la decisione venga presa da un giudice che si baserà sui bisogni dei genitori e sulle condizioni economiche dei figli che dovranno farsene carico. Se tra i figli c’è contrasto, la soluzione più pratica è quella di nominare un amministratore di sostegno che dovrà curare gli interessi dell’anziano rendicontando periodicamente la situazione al giudice.

Per i figli che non si assumono le proprie responsabilità economiche, di cura e di assistenza nei confronti dei genitori bisognosi si può arrivare anche alla violazione degli obblighi di assistenza familiare, un reato che comporta la reclusione fino ad un anno e una multa che varia da 103 a 1032 euro.

In caso di negazione di cura e assistenza si può incorrere anche nel reato di abbandono di persone incapaci, un reato che prevede reclusione da 6 mesi a 5 anni (pena che può aumentare quando a commettere il reato è un figlio, un coniuge o una persona molto vicina all’anziano).

Può, quindi, far presente quanto le ho scritto ai suoi fratelli e, in mancanza di un riscontro, rivolgersi ad un giudice per far si che gli altri due figli si prendano le loro responsabilità nei confronti dei genitori.

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“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.
Non si forniscono risposte in privato.”