Sappiamo tutti cos’è il TFR (trattamento di fine rapporto). E’ una somma calcolata ogni anno sulla retribuzione lorda annua del dipendente ed accantonata dal datore di lavoro. Ciò che non tutti sanno è questo: come accumularlo nel modo più conveniente? Dove posso mettere il mio TFR? In azienda o nel Fondo Pensione? Te lo sei chiesto tante volte. Cosa conviene di più?

Vogliamo rispondere a questa domanda cercando di approfondire i vari aspetti della questione.

Il TFR è un vero e proprio tesoretto, che matura e viene accantonato di mese in mese per una quota di circa il 6,91% della retribuzione lorda annua.

L’azienda conserverà il fondo TFR e lo corrisponderà al dipendente del settore privato quando il rapporto di lavoro si chiuderà (per licenziamento, pensione, dimissioni, fallimento aziendale, ecc.).

Il fondo TFR costituisce una risorsa importante in vista della pensione.

Oggi, succede spesso che un lavoratore non riesca a mettere da parte il TFR lasciato in azienda. Considerando un mercato del lavoro mobile e discontinuo come quello attuale, il lavoratore che passa da un datore di lavoro all’altro si vedrà liquidato ogni volta il TFR che, puntualmente, spenderà. In questo modo, il trattamento di fine rapporto perde la sua funzione principale, quella previdenziale.

Cosa fare?

Dove posso mettere il mio TFR? In azienda o nel Fondo Pensione?

All’atto della stipula del contratto di lavoro, il dipendente deve porsi la domanda: dove posso mettere il mio TFR? In azienda o nel Fondo Pensione?

Entro sei mesi dovrai scegliere come destinare il tuo TFR compilando l’apposito modulo TFR 2 aggiornato con Decreto 22 marzo 2018. Questa è la prassi dal 31 dicembre 2006.

In caso di mancata compilazione del modulo TFR 2, possono verificarsi due diverse situazioni:

– l’azienda, entro sei mesi, deve versare l’intero TFR al fondo di previdenza complementare o al fondo gestito dall’INPS;

– il TFR viene destinato in azienda ma questa opzione è reversibile in quanto puoi decidere in qualsiasi momento di versarlo ad un fondo.

Sappi che, una volta che avrai optato per il versamento ad un fondo pensione, questa scelta sarà irreversibile, non potrai cambiare idea conservando la quota in azienda.

Se stai per essere assunto e non sai come destinare il TFR continua a leggere per capire cosa conviene fare. Per comprenderlo, bisogna conoscere nel dettaglio la tassazione fiscale da applicare ed il rendimento. Solo così potrai sapere cosa conviene scegliere in termini economici.

TFR: tassazione e rendimento in azienda

Se scegli di destinare il TFR in azienda (o presso il Fondo di Tesoreria gestito dall’INPS se l’azienda ha almeno 50 dipendenti) devi sapere quanto verrà tassato e quanto rende.

Quando si riceve il trattamento di fine rapporto, il TFR è soggetto a tassazione separata ad aliquota media riferita all’ultimo quinquennio con tassazione minima del 23%.

Il rendimento del TFR in azienda corrisponde alla somma dell’1,5% fisso e del 75% dell’inflazione ISTAT annua (art. 2120 del Codice civile).

In base alle tue scelte, potrai riceverlo al termine del rapporto di lavoro o, nei casi previsti, in forma di anticipazione.

Se l’azienda per cui lavori fallisse? Che fine farebbe il tuo TFR accumulato?

La sentenza n. 8072 del 21 aprile 2016 della Corte di Cassazione ha chiarito questo dubbio: se l’impresa è insolvente, il TFR lo paga l’INPS attraverso il suo fondo di garanzia.

Per ottenerlo, però, in questo caso dovresti o agire contro l’impresa ottenendo un decreto ingiuntivo oppure tentare un pignoramento dei beni dell’azienda invano.

Per approfondire leggi anche:

Tfr per partita IVA agevolata: forfettari esclusi dalla liquidazione?

TFR: tassazione e rendimento nel Fondo Pensione

In caso di destinazione del TFR nel Fondo Pensione (previdenza complementare), il trattamento fiscale è diverso.

Quando riceverai il TFR come rendita pensionistica o capitale, la tassazione prevista va da un minimo del 9% ad un massimo del 15% a seconda del numero di anni di iscrizione al Fondo Pensione.

Il rendimento, in questo caso, è mutevole: viene generato dalla gestione finanziaria del fondo Pensione in cui hai scelto di investire i tuoi versamenti. I fondi pensione sono prodotti finanziari costituiti da titoli (spesso titoli di Stato o obbligazioni, strumenti abbastanza sicuri).

Potrai disporre del tuo trattamento di fine rapporto al momento del pensionamento o nei casi previsti dalla normativa vigente (anticipazioni, riscatti). L’art. 8, co. 7 del D.Lgs. n. 252/2005 disciplina le modalità di conferimento del TFR futuro alle forme pensionistiche complementari.

Confrontando i numeri della destinazione in azienda o nel Fondo Pensione del TFR, è facile intuire che conviene affidarsi ad un Fondo di previdenza complementare. E’ vero che il rendimento del Fondo Pensione è mutevole ma la tassazione è decisamente più conveniente.

Ulteriore vantaggio del Fondo Pensione

Se scegli di destinare il TFR alla previdenza integrativa (Fondo Pensione), ogni qualvolta cambi lavoro, il TFR non ti verrà liquidato. Continuerà ad essere gestito dal fondo ed a generare rendimenti.

Con la nuova assunzione continuerà ad essere versato dal nuovo datore di lavoro. In tal modo, verrà accumulato in un unico strumento nel corso dei diversi periodi lavorativi.