Attenzione alla doppia penalizzazione con Opzione Donna. Ed il tutto per un banale errore evitabile. Se non si rispettano le regole indicate dall’INPS in un messaggio. Precisamente, il messaggio numero 4560 dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Un messaggio riportante la data del 22 dicembre del 2021.

Nel dettaglio, per evitare la doppia penalizzazione con Opzione Donna, l’INPS mette in evidenza quello che è un passaggio fondamentale. Quando la lavoratrice dipendente o la lavoratrice autonoma intende optare per il pensionamento anticipato.

Facendo leva anche sul riscatto agevolato della laurea.

Doppia penalizzazione con Opzione Donna. E tutto per un banale errore evitabile

In particolare, per evitare la doppia penalizzazione con Opzione Donna cosa fare? Occorre necessariamente presentare la domanda di pensionamento. Insieme a quella del riscatto dei contributi. Ed il tutto deve avvenire senza optare prima per il metodo di calcolo dell’assegno INPS con il sistema contributivo.

Per evitare la doppia penalizzazione, quello indicato dall’INPS è in tutto e per tutto un passaggio obbligato. Al fine di esercitare l’Opzione Donna. Sfruttando gli anni di contribuzione. E riscattando il periodo di laurea.

Quali sono i requisiti di accesso ad Opzione Donna 2022. Dall’età agli anni di contribuzione richiesti

Detto questo, ricordiamo che, per l’accesso ad Opzione Donna, i requisiti di età e di contribuzione devono essere maturati entro e non oltre il 31 dicembre del 2021. Precisamente, facendo attenzione alla doppia penalizzazione come sopra evidenziato, servono 35 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. Nonché 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti. E 59 anni di età, invece, per le lavoratrici autonome. Attenzione inoltre alle finestre di decorrenza. Con 12 mesi di attesa per le lavoratrici dipendenti. E ben 18 mesi di attesa per le lavoratrici autonome. Occhio infine all’Opzione Donna di madre in figlia: la misura potrebbe durare per sempre?