Le donne sposate con figli in Italia pagano più di quelle single o anche di quelle che hanno figli fuori dal matrimonio. I dati impongono una presa di posizione da parte del Dipartimento mamme del Pd che tanto dice di prodigarsi per riconoscere maggiori servizi di welfare alle donne e alle mamme. Mettiamo a confronto i dati.

Nel resto d’Europa avere o no un figlio non incide sulla pressione fiscale. In Francia, anzi, le mamme hanno sconti fiscali. In Italia, invece, le donne che si sposano e fanno figli subiscono un prelievo fiscale del 30,5% mentre quelle che non sono sposate pagano mediamente il 15,6% in tasse e tributi.

La pressione fiscale sulle donne senza figli mediamente è del 27,2%. Insomma, dal punto di vista delle tasse le donne sposate e con figli sono le più penalizzate: un paradosso fiscale che ci spinge a riflettere.

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Il tutto appare ancora più grave se si considera che il nostro Paese è tra gli ultimi in Europa in quanto al tasso di natalità (1,32 quindi al di sotto della media Ue di 1,58). E di certo queste differenze non sono incentivi a fare figli e non aiutano le donne a conciliare lavoro e vita privata se quest’ultima prevede matrimonio e figli.

Combattere le differenze di stipendio tra uomini e donne, quindi, da solo non basta: per una vera parità tra i sessi occorre riconsiderare tutto il sistema della previdenza a favore delle donne. Basti pensare che nella PA queste si assentano mediamente più degli uomini ma, indovinate, non per le ferie bensì per i permessi familiari: perché dove lo Stato manca le lavoratrici sono costrette a prendere ore dal lavoro per gestire i bisogni dei figli e della famiglia.

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