Il Senato ha approvato l’estensione del 5 per mille alle Forze dell’Ordine. La proposta di legge è stata inserita il 7 aprile scorso nella V Commissione Bilancio e Tesoro della Camera dei deputati, ricevendo parere favorevole.  Attraverso precise modifiche alla “disciplina dell’istituto del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017”, l’intervento che ha ricevuto il via libera al Senato ha come obiettivo l’istituzione di un fondo assistenza da destinare al personale in servizio delle Forze dell’Ordine.

Ma come cambia la donazione? Le nuove modalità saranno già attive dal 2022?

5 per mille a Polizia e Forze dell’Ordine, come cambia la donazione?

Polizia, Esercito, Carabinieri e Forze dell’Ordine in generale possono fare già affidamento a fondi (assicurativi) integrativi alle agevolazioni e ai sussidi garantiti loro dallo Stato. Quello che cambia, questa volta, è che a contribuire possono essere direttamente i cittadini, in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi.

La donazione del 5 per mille a Polizia e Forze dell’Ordine non sarà automatica, ovviamente. Non sappiamo però ancora se verranno predisposte delle regole specifiche o se, al contrario, varranno le stesse in vigore oggi per la generalità di associazioni e organizzazioni ammesse e riconosciute dall’Amministrazione finanziaria. Trattandosi di estensione del diritto a una categoria, è probabile che sarà così, ma attendiamo per l’ufficialità.

Va detto, a tal proposito, che la proposta ha ricevuto l’ok del Senato ma deve ancora ultimare tutto l’iter legislativo per diventare definitiva. E, dopo le critiche avanzate dalle associazioni di categoria e dal terzo settore, è probabile che ci voglia più tempo del previsto.

Quest’anno, in occasione della denuncia 730, quindi, non sarà possibile procedere verso questa direzione. Per devolvere il 5 per mille alle Forze dell’Ordine, a meno che la proposta di legge non venga approvata in tempi record, bisognerà ancora aspettare.

5 per mille in dichiarazione dei redditi: le novità 2022

Ogni anno, il contribuente che è tenuto a presentare dichiarazione dei redditi può decidere di devolvere una quota dell’imposta sui redditi che è tenuto a pagare. Tale quota viene indicata come “5 per mille” e può essere destinata agli enti non profit iscritti l’elenco dei beneficiari tenuto dall’Agenzia delle Entrate e alle iniziative sociali dei comuni.

Per quanto riguarda gli enti del terzo settore, è il ministero del Lavoro a fornire l’elenco di quelli ammessi all’accredito del 5 per mille 2022. Per consultare la lista, che viene aggiornata ogni anno, basta collegarsi al sito.

Nell’anno finanziario 2022, le organizzazioni iscritte all’Anagrafe delle ONLUS continuano ad essere destinatarie della quota del 5 per mille dell’Irpef, con le modalità previste per gli “enti del volontariato” dal DPCM 23 luglio 2020. Limitatamente alle ONLUS, pertanto, resta ferma la competenza dell’Agenzia delle Entrate, per:

  • accertamento;
  • verifica dei requisiti di accesso;
  • pubblicazione dei relativi elenchi.

Per l’accreditamento delle associazioni sportive dilettantistiche, invece, è competente il CONI. A disciplinare il 5 per mille in questo caso è un’apposita convenzione con l’Agenzia delle entrate per la gestione della procedura di iscrizione.

Permane la competenza del:

  • ministero dell’Università e della ricerca per l’accreditamento degli enti della ricerca scientifica;
  • ministero della Salute per l’accreditamento degli enti di ricerca sanitaria.

Restano confermate le disposizioni relative alla destinazione della quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a favore del finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, nonché a sostegno degli enti gestori delle aree protette.