Il reddito di cittadinanza è una misura che ormai molte famiglie e molti beneficiari ricevono dall’INPS ogni mese. La misura che molti vorrebbero correggere o addirittura cancellare, è di fatto un valido sostegno economico chi si trova alle soglie della povertà. Anche i dati statistici dimostrano che il sussidio ha fatto l’interesse di quanti faticano ad arrivare a fine mese. Come noto, a oggi l’importo può essere percepito per 18 mesi rinnovabili di 18 in 18. Molti però hanno più di qualche dubbio riguardo a questi rinnovi e non sanno come fare per continuare a percepire il reddito di cittadinanza dopo la scadenza dei primi 18 mesi.

Per esempio, un caso particolare è quello che ci presenta un nostro lettore.  

“Gentile esperto, sono un beneficiario del reddito di cittadinanza ormai di lungo corso. Infatti nel mese di settembre 2022 ho completato il diciottesimo mese di beneficio. Sapevo che si rinnovava di ulteriori 18 mesi. E così ho fatto a settembre, presentando una nuova richiesta di reddito di cittadinanza all’INPS, salvo poi ottenere dall’istituto una risposta negativa. In pratica mi hanno respinto il sussidio e non capisco il perché. Ho dovuto utilizzare lo stesso ISEE che mi è servito a inizio anno per continuare a percepire il reddito di cittadinanza anche nel 2023. Purtroppo però ho chiamato il numero verde dell’INPS e mi hanno risposto che la mia domanda è stata respinta. E senza darmi la motivazione. Cosa può essere successo? Non è che dipende dal nuovo governo che intende cancellare il sussidio e quindi lo toglierà ai beneficiari come penso io?”. 

Come funziona il sussidio  

Il nostro lettore ha perfettamente ragione quando dice che il reddito di cittadinanza può essere percepito 18 mesi per volta. La misura infatti è ripetibile. In altri termini, dopo i primi 18 mesi di fruizione, si deve restare fermi un mese e poi si torna a essere beneficiari del sussidio.

Sempre se le condizioni utili allo stesso vengono mantenute. Il nostro lettore la cui la domanda degli ulteriori 18 mesi è stata respinta, ha commesso un piccolo errore, che però non è talmente grave da togliergli il diritto al beneficio. Infatti sarà solo costretto a ripresentare domanda. Il problema nasce dal fatto che la sua richiesta è stata prematura e che quindi l’INPS non ha potuto fare altro che respingere, in questa prima istanza, il rinnovo del reddito di cittadinanza.

Quando si deve presentare la domanda per ottenere il rinnovo del reddito di cittadinanza 

Il beneficio del reddito di cittadinanza è assegnato per un periodo massimo di 18 mesi. Lo si legge nelle slide informative del Ministero e sul portale dedicato alla misura. Tutto nasce dal decreto 4 del 2019, il cosiddetto decretone, che oltre a varare il reddito di cittadinanza varò pure la quota 100. A ogni scadenza del periodo indennizzato, gli interessati devono riproporre domanda per il rinnovo del reddito di cittadinanza, ma non prima che tutti i 18 mesi siano scaduti. Infatti la domanda va presentata a partire dal mese di stop, cioè quello privo della ricarica. La regola infatti vuole che tra i primi 18 mesi e i successivi 18 (o tra i secondi e i terzi e così via), ci debba essere un mese di buco. In pratica un mese senza sussidio, che gli interessati dovrebbero utilizzare per riproporre domanda. Se le condizioni permangono, si torna a percepire il sussidio dal mese successivo. Il nostro lettore ha fatto domanda troppo presto, presentandola già a settembre, mese però coperto dall’ultima mensilità dei primi 18mesi. L’INPS trovandolo ancora beneficiario, non ha fatto altro che applicare la regola respingendo la domanda. 

Nuova domanda e poi rinnovo dell’ISEE per continuare a prendere il reddito di cittadinanza 

Adesso il lettore non dovrà fare altro che ripresentare domanda di rinnovo del reddito di cittadinanza.

Infatti essendo l’ISEE il medesimo che ha dato diritto allo stesso a continuare a percepire il sussidio per tutto il 2022, dubbi che il sussidio sia ancora per lui spettante non ce ne sono e tornerà a essere tra i beneficiari dal mese di novembre. Va ricordato che per novembre, dicembre e gennaio il nostro lettore percepirà il sussidio normalmente, con le stesse cifre di oggi. Ciò che cambierà, se cambierà, è a partire dal mese di febbraio. Infatti il lettore dovrà rinnovare l’ISEE che scade il 31 dicembre. In assenza di rinnovo il lettore potrebbe perdere il diritto al beneficio. E a rinnovo avvenuto, visto che cambierà l’anno di riferimento dei redditi e del patrimonio (dal 2020 al 2021, rispettivamente per ISEE 2022 ed ISEE 2023), l’INPS ricalcolerà il beneficio spettante.