Tra i requisiti per l’accesso al bonus 110 sugli interventi di ristrutturazione in casa e nei condomini, come abbiamo visto più volte, c’è il salto di due classi energetiche certificato da APE pre e post lavori. Un requisito non difficile da perfezionare per gli immobili datati: tendenzialmente con il cappotto termico si ottiene questa riqualificazione energetica minima.

A Bologna però un recente regolamento comunale ha creato un paradosso che rischia di bloccare diversi cantieri per il bonus 110. Il documento, approvato lo scorso 7 dicembre e attualmente in vigore, rende obbligatorio raggiungere come minimo le classi energetiche A1 e A3 per le ristrutturazioni importanti.

Un aggravio che ischia di bocciare molte domande di accesso al bonus 110, prevedendo un trattamento sui generis diverso dal resto d’Italia. Una disparità di trattamento che non piace assolutamente agli addetti ai lavori. Ditte edili, costruttori e amministratori di immobili si sono dichiarati pronti a fare ricorso al Tar.

Che cosa prevede il regolamento bolognese sui lavori di ristrutturazione e le classi energetiche

Il regolamento comunale incriminato, all’articolo 28, distingue due tipi di ristrutturazione importante imponendo:

  1. per quelle di primo livello (impattanti su una superficie minima del 50% disperdente lorda e comprendenti anche la riqualificazione dell’impianto termico), per le quali si prevede almeno il raggiungimento della classe energetica A3 con l’indice di prestazione energetica globale compreso entro i 30 KWh/mq.
  2. per quelle di secondo livello (che incidono su una superficie disperdente lorda di almeno il 25% dell’edificio e che possono riguardare anche l’impianto termico) si richiede come requisito minimo l’ottenimento della classe di prestazione energetica A1 e si pone l’indice di prestazione energetica globale (quantificabile in energia primaria non rinnovabile) a 60 KWh/mq.

Come ha fatto notare l’ordine degli Ingegneri di Bologna i lavori di ristrutturazione a cui fa esplicito riferimento il regolamento (primari e secondari) sono gli stessi che potrebbero dare diritto al bonus 110 e che quindi, per via di queste doppie regole vigenti,

 

ogni intervento agevolabile per la norma nazionale risulta, per gli immobili all’interno del Comune di Bologna, soggetto anche alle prescrizioni del Regolamento Edilizio

Nella nota si esprime preoccupazione perché molti interventi agevolabili con il bonus 110 nel resto d’Italia, a Bologna resterebbero esclusi dalla maxi detrazione in quanto non rispondenti a questi requisiti comunali più stringenti.

Questi ultimi sono in buona sostanza gli stessi richiesti per edifici di nuova costruzione. Un traguardo quasi impossibile da raggiungere per molti edifici storici di Bologna che ad oggi si trovano in classe “G” o “F”.

Il vicesindaco Valentina Orioli ha cercato di placare le polemiche garantendo che il bonus 110 troverà applicazione a Bologna. A questo scopo è stato indetto un tavolo tecnico con gli ordini e i collegi professionali per il prossimo 26 gennaio.

Sul requisito del doppio salto energetico per i lavori agevolati al 110 leggi anche:

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