Doveva essere una semplificazione, invece l’obbligo di invio telematico della domanda per gli assegni familiari 2019/2020 ha creato qualche problema ai richiedenti non esperti di tecnologia. Prima di questa modifica i dipendenti potevano presentare domanda cartacea (modello SR16 Anf/Dip) al datore di lavoro. Entro ottobre il sito Inps sarà aggiornato con la nuova funzione per richiedere gli assegni familiari.

Domanda Assegni Familiari Online: quali difficoltà nella procedura e come ottenere assistenza

Prima di tutto per poter inviare telematicamente la domanda all’Inps, il lavoratore si deve munire di codice pin dispositivo per accedere ai servizi telematici del portale Inps; in alternativa, può usare lo Spid (utile per accedere a tutti i servizi delle PA) o la carta nazionale dei servizi Cns.

Quest’anno, chi ha avuto difficoltà ad inviare la domanda telematicamente, ha potuto rivolgersi al Patronato per assistenza. Probabilmente bisogna attendere le tempistiche per fissare un appuntamento allungando la procedura ma i lavoratori quantomeno non sono stati lasciati allo sbaraglio. Ricordiamo che gli Anf, pur essendo a carico dell’Inps, di norma vengono corrisposti in busta paga dal datore di lavoro, che di fatto li anticipa per poi compensarli con i contributi previdenziali e assistenziali da versare. Sulla base di questo sono allo studio alcune novità nella procedura.

Assistenza del Consulente aziendale per la domanda degli ANF

A breve i lavoratori potranno chiedere assistenza al consulente del lavoro dell’azienda, ricorrendo ad un’apposita delega (sottoscritta anche dagli altri componenti del nucleo familiare che risultano titolari di reddito). La decisione è stata maturata in seguito al tavolo tecnico Inps- Consulenti del Lavoro.

Il consulente non potrà però presentare la domanda di autorizzazione Anf: questo onere resta a carico del dipendente. Se manca l’ autorizzazione, il sistema non autorizzerà l’inoltro dell’istanza da parte del consulente.
Accedendo al cassetto previdenziale sul portale Inps, datore di lavoro e consulente aziendale, potranno inoltre verificare l’importo spettante al lavoratore calcolato dall’Inps.
La piattaforma verificherà anche che il dipendente sia effettivamente assunto presso l’azienda in delega, incrociando i dati del sistema delle comunicazioni obbligatorie (Cob/Unilav) e delle dichiarazioni UniEmens.

ANF: aggiornamenti e aspetti da migliorare

Qualsiasi variazione intervenuta nel reddito o nella composizione del nucleo familiare, durante il periodo di erogazione dell’Anf, va comunicata all’Inps entro 30 giorni.

A stretto giro sarà attivato anche un sistema di alert automatico nell’ipotesi di variazione dell’importo successivamente ad una nuova domanda da parte del lavoratore (ad esempio per la nascita di un figlio).

Al momento, la piattaforma non effettua controlli per quanto riguarda i dipendenti part-time con diversi datori di lavoro. Se uno di essi eroga assegni familiari non dovuti, perché già corrisposti dall’altro, il dipendente sarà tenuto alla restituzione delle somme percepite extra.

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