Dopo il divorzio sono molte le persone che, aldilà delle ripercussioni psicologiche del fallimento del matrimonio, si trovano a vivere in condizioni di disagio economico. Nonostante l’abbandono del principio del mantenimento del tenore di vita consacrato dalle ultime sentenze di merito, gli ex coniugi separati o divorziati che vivono in condizioni di difficoltà economiche resta alto. Da un lato ci sono quelli tenuti al mantenimento dell’ex coniuge e che fanno fatica a rifarsi una vita dovendo versare gli assegni, dall’altro ci sono alcuni aventi diritto al mantenimento che però si scontrano con i mancati pagamenti dell’ex e quindi non hanno una fonte di sostentamento dopo il divorzio.

Sono le due facce della stessa medaglia. Ma quali aiuti prevedono le regioni?

Separazione e divorzio: gli aiuti regionali

L’ultima regione in ordine di tempo ad avere approvato un piano di interventi a sostegno dei divorziati in difficoltà economica è la Puglia.

A spiegare in che cosa consiste in concreto la misura è il primo firmatario Giandiego Gatta: assistenza economica e mediazione familiare, prestiti senza interessi o a tasso agevolato e rimborso dei ticket sanitari. Rientrano, inoltre, nel pacchetto a sostegno dei divorziati la previsione di accordi con le “”Agenzie Regionali per la Casa e l’Abitare” e di incentivi ai Comuni che mettono a disposizione immobili a canone concordato per fornire aiuto nella ricerca di un alloggio dignitoso.

Rispettivamente la Regione Puglia ha previsto un investimento iniziale di 140 mila euro per il rimborso dei ticket sanitari e il finanziamento di prestiti a tasso agevolato e 350 mila euro come contributo ai Comune per alloggi pubblici messi a disposizione per la locazione a canone concordato e come fondo di sostegno per gli inquilini morosi incolpevoli.

Abbiamo anticipato che la Puglia è l’ultima in ordine cronologico delle regioni che hanno previsto piano a sostegno di chi deve affrontare un divorzio nonostante le difficoltà economiche.

Quali altre Regioni l’hanno preceduta? Vanno segnalati, in quest’analisi, in particolare il sostegno abitativo in Lombardia (regolamento regionale numero 7/2015) e la proposta di legge presentata in Sardegna dal consigliere regionale di Fratelli . Paolo Truzzu per il sostegno ai genitori non affidatari che dopo il divorzio sono costretti ad abbandonare la casa coniugale e faticano a potersi permettere un alloggio alternativo dignitoso con i prezzi di mercato.

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