In quest’articolo cerchiamo di fare chiarezza su un argomento molto dibattuto. Quello inerente il distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato in un condominio. Vediamo allora quando non è possibile.

Distaccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato

Secondo la legge distaccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato fa parte dei diritti purché la scelta non comprometta l’impianto stesso. Se un proprietario decide di diventare autonomo deve pagare le spese di manutenzione straordinaria. In un condominio è possibile distaccarsi dal riscaldamento centralizzato e dotarsi di uno autonomo senza necessità di chiedere il permesso all’assemblea, questo però non deve comportare problemi per l’impianto centralizzato di riscaldamento se ne risultano dissesti pratici dell’impianto comune o carichi di spesa per gli altri.

In sintesi è possibile procedere al distacco accertandosi che questo non comporti i problemi sopracitati e oltretutto il condomino dovrà continuare a pagare le spese per la manutenzione straordinaria, la conservazione e il consumo per la dispersione di calore. 

Per comprendere se il distacco dal riscaldamento centralizzato possa comportare problemi si può ricorrere ad una perizia, che il condomino deve presentare all’amministratore. Quest’ultimo dovrà informarne l’assemblea e solo l’assemblea potrà negare il distacco. Se non si trova un accordo è possibile rivolgersi al giudice, il quale nominerà il consulente tecnico d’ufficio in grado di stabilire se effettivamente il distacco comporti pregiudizi per l’impianto condominiale o di costi aggiuntivi per gli altri proprietari. Il giudice, a quel punto, si baserà sulle argomentazioni del perito per decidere a chi dare ragione.