Anche se l’emergenza Covid-19 è ancora in atto nel nostro Paese, la campagna fiscale 2020 è ormai partita il 5 maggio con la messa a disposizione per il contribuenti del Modello 730/2020 precompilato. Fino al 14 maggio sarà possibile la sola consultazione; mentre dal 14 maggio e fino al 30 settembre prossimo sarà ammesso accettare, eventualmente modificare, ed inviare il modello dichiarativo. Il Modello Redditi/2020 precompilato, invece potrà essere inviato dal 19 maggio e fino al 30 novembre prossimo. In termini di numeri, il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 5 maggio 2020 ha fatto sapere che anche quest’anno è cresciuto il numero dei dati a disposizione dei contribuenti (fino a superare quota 991 milioni).

Sono le spese sanitarie sostenute dai cittadini a registrare l’incremento più forte (36 milioni in più rispetto al precompilato riferito all’anno d’imposta 2018). Sul secondo gradino ci sono i dati relativi ai premi assicurativi che superano quota 94 milioni con un incremento di 2 milioni rispetto allo scorso anno. Un milione in più per le Certificazioni Uniche, che raggiungono quota 62,5 milioni. Con circa 5 milioni, seguono poi i numeri relativi ai rimborsi delle spese sanitarie. Poche variazioni rispetto all’anno passato, invece, per i dati sugli interessi passivi (oltre 8,2 milioni), le informazioni sui contributi previdenziali (4,6 milioni) e sulla previdenza complementare (oltre 4,2 milioni). Con circa 3,5 milioni restano stabili anche i dati sulle spese universitarie.

Le informazioni confermate

Nella dichiarazione precompilata riferita all’anno d’imposta 2019, continuano, comunque, a trovare spazio i dati riguardanti quegli oneri detraibili che già erano oggetto di informazioni per gli anni passati e considerati dall’Agenzia delle Entrate, ossia: spese sanitarie e relativi rimborsi; spese veterinarie; interessi passivi sui mutui in corso; premi assicurativi; contributi previdenziali e assistenziali; contributi versati per lavoratori domestici; spese universitarie e relativi rimborsi; spese funebri; contributi versati alla previdenza complementare; bonifici riguardanti le spese per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici; spese sostenute su parti comuni condominiali, per interventi di recupero del patrimonio edilizio, di risparmio energetico, di sistemazione a verde degli immobili (bonus verde) e per l’arredo degli immobili ristrutturati

i contributi versati a enti o casse aventi fine assistenziale; spese per la frequenza degli asili nido e relativi rimborsi; contributi detraibili versati alle società di mutuo soccorso; erogazioni liberali effettuate alle Onlus, alle associazioni di promozione sociale, alle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e alle fondazioni e associazioni aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica, se comunicate (l’invio è facoltativo).

Le novità

Come si evince dalla sezione dedicata sul sito dell’Amministrazione finanziaria, alle predette informazioni, quest’anno si aggiungono alla precompilata anche le prestazioni sanitarie erogate dai seguenti professionisti sanitari: tecnici sanitari di laboratorio biomedico; tecnici audiometristi; tecnici audioprotesisti; tecnici ortopedici; dietisti; tecnici di neurofisiopatologia; tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare; igienisti dentali; fisioterapisti; logopedisti; podologi; ortottisti e assistenti di oftalmologia; terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; tecnici della riabilitazione psichiatrica; terapisti occupazionali; educatori professionali; tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro; assistenti sanitari; biologi.

Sono presenti anche i dati riguardanti le spese sanitarie per le prestazioni erogate dalle strutture sanitarie militari e dalla farmacia dell’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra. Ammessi anche i contributi previdenziali versati all’INPS con lo strumento del “Libretto di famiglia” con riferimento ai lavoratori domestici.