Aggiornati i limiti di reddito 2022 per non perdere il diritto alla Naspi. Come noto, anche i disoccupati che svolgono piccoli lavoretti o collaborazioni, non perdono l’indennità economica erogata dall’Inps. Ma solo se non guadagnano tanto.

Ma a quanto ammontano questi redditi e cosa bisogna fare riferimento? Tali limiti variano di anno in anno e sono aggiornati dal Ministero del Lavoro. Vengono recepiti anche dall’Inps per l’erogazione della Naspi ai soggetti che ne hanno diritto.

Disoccupazione e limiti di reddito

Di principio per beneficiare della Naspi, ma anche della pensione con Ape Sociale, occorre avere e mantenere lo “status di disoccupato”.

Per questo il lavoratore che ha perso il lavoro deve recarsi al Centro Impiego di residenza per comunicare la data di cessazione dal lavoro e la causa.

Sono considerati in “stato di disoccupazione” i soggetti che rilasciano la Did (dichiarazione d’immediata disponibilità al lavoro e alla partecipazione alle misure di politica attiva) e non lavorano.

In alternativa possono svolgere attività lavorativa, ma ricavandone redditi, da lavoro dipendente o autonomo, nella misura di seguito stabilita dal Ministero del Lavoro:

  • fino a 8.174 euro in caso di lavoro dipendente o parasubordinato
  • fino a 5.500 euro annui in caso di lavoro autonomo

In entrambi i casi, nel momento in cui si dovesse passare tale soglia, bisogna darne comunicazione al Centro Impiego e decade così lo status di disoccupazione. Di conseguenza anche la Naspi.

Il pagamento della Naspi

I disoccupati che hanno diritto alla Naspi dovranno, infatti, rispettare gli stessi limiti per non perdere l’indennità mensile. L’Inps controlla periodicamente attraverso la propria banca dati se il lavoratore ha stipulato nuovi contratti di lavoro e il reddito percepito.

Ma è anche il Centro per l’Impiego a comunicare all’Inps se il disoccupato ha trovato lavoro o se ha superato le soglie reddituali di cui sopra.

Nel caso di collaborazioni o di contratti la cui retribuzione non è predefinita o prevedibile, si terrà conto delle risultanze reddituali di fine anno.

In caso di difetto, il Centro Impiego valuterà se conservare o meno lo status di disoccupazione o ripristinarlo qualora fosse decaduto. Mentre l’Inps provvede d’ufficio al recupero della somme indebitamente corrisposte.