L’azienda, anche se mossa dalle migliori intenzioni, non può imporre un regime alimentare ai suoi dipendenti. Se un lavoratore è in sovrappeso non può essere obbligato a seguire una dieta per dimagrire, anche se questo è nell’interesse della sua salute.

Un’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti ha imposto ai propri spazzini in sovrappeso un preciso programma alimentare, seguiti da un dietologo, con lo scopo di perdere il 10% del proprio peso per un miglioramento della produttività e per il benessere dei dipendenti.

Ma un’azienda può davvero spingersi tanto oltre nella sfera personale di un proprio dipendente imponendo il rispetto di programmi alimentari pena il licenziamento?

Regime alimentare: l’azienda non può imporlo

L’azienda non può in alcun modo imporre ai propri dipendenti di seguire un determinato regime alimentare volto alla perdita di peso anche quando sono presenti mense aziendali con menù unico (i dipendenti, infatti, sono liberi di non usufruire della mensa).

L’azienda può, quando lo desidera, mettere in atto dei programmi volti a migliorare la vita e la salute dei propri lavoratori, anche proponendo l’ausilio di dietologi, ma i lavoratori sono liberi di aderire o meno alle iniziative aziendali. Molti lavoratori, però, temono che non aderendo a questi programmi possano rischiare il licenziamento.

In ambito salute e sicurezza dei lavoratori il Testo Unico prevede che i lavoratori siano obbligati a partecipare a tutte le iniziative messe in atto dall’azienda per migliorare i livelli di sicurezza e salute sul lavoro. Non si è obbligati, quindi, soltanto a frequentare i corsi di sicurezza generale ma tutte le iniziative dell’azienda volte alla salute e alla sicurezza.

Partecipare a incontri, corsi e seminari, quindi, su un corretto stile alimentare è obbligatorio se promossi dall’azienda, ma questo non vuol dire che il regime alimentare e la perdita di peso siano imposti.

Sta poi al lavoratore, una volta seguito il corso o il seminario, decidere se mettere in atto quanto appreso nella sua sfera personale.

Il lavoratore sovrappeso che decide di non seguire il regime alimentare imposto dall’azienda non può in nessun modo essere licenziato, anzi, il suo licenziamento costituirebbe una discriminazione rendendolo nullo. Se il sovrappeso del lavoratore lo rende inidoneo allo svolgimento delle mansioni a lui assegnate, con dichiarazione del medico competente, il licenziamento può essere attuato quando si dimostra di non aver potuto adibire quello specifico dipendente ad altri incarichi compatibili con il suo stato di salute.