L’ultimo step sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopodiché, la nuova Dichiarazione IMU entrerà ufficialmente in vigore, dopo il via libera già concesso qualche giorno fa dal Decreto Direttoriale del Ministero dell’Economia. Da Via XX settembre arriva anche l’allegato del decreto con tanto di sottoscrizione, accompagnato dal modello dichiarativo e dal vademecum per la compilazione e l’invio online. Quest’ultimo, chiaramente, sarà facoltativo (e richiederà un’attesa fino al 7 settembre). Il modello di presentazione cartaceo è sempre disponibile, così come la possibilità di inviare il tutto tramite raccomandata.

A ogni modo, non è questa la novità. In realtà, la nuova disposizione sui dichiarativi IMU è frutto di un mutato quadro sociale, il quale ha reso necessario l’adeguamento del modello della dichiarazione alle misure di esenzione dal pagamento dell’imposta. Nondimeno, per i Comuni sarà più semplice svolgere le pratiche di accertamento, così come quelle di liquidazione.

Dichiarazione IMU, obiettivo semplificazione

Il concetto base è sempre lo stesso: conformare i modelli dichiarativi alle nuove esigenze e, soprattutto, snellire le procedure burocratiche. Un obiettivo condiviso in termini di politica fiscale, specialmente dopo la pandemia, durante la quale lo svolgimento delle pratiche a distanza ha reso la mission della semplificazione un’urgenza inderogabile. Prova ne sia il potenziamento del sistema di identità digitale, Spid ma anche Cie o Cns, reso di fatto obbligatorio per l’adempimento di procedure semplici e articolate.

Per quel che riguarda il nuovo modello dichiarativo relativo all’Imposta Municipale Propria, il rinnovamento della pratica consentirà di facilitare gli adempimenti per gli esenti. Gli Uffici Tributi, ad esempio, potranno accedere più agevolmente al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato per la registrazione delle agevolazioni, così come ai Registri più specifici come i Sian o i Sipa (settori pesca e agricoltura). Anzi, è stata predisposta anche una sezione di riferimento: “Esenzione quadro temporaneo Aiuti di Stato”.

Le novità sui sostitutivi

Per il contribuente non cambierà poi molto. Non sarà previsto, ad esempio, l’inserimento del settore di fruizione della misura agevolativa, essendo sufficiente barrare la sola casella di riferimento. Inoltre, non ci sarà bisogno di inserire il codice Ateco, che pure sarebbe necessario per inquadrare il diritto all’esenzione. Per quel che riguarda l’importo dell’agevolazione, saranno i Comuni stessi a individuarlo tramite i valori dichiarati degli immobili, oppure tramite le aliquote applicate. In caso di errori o incongruenze, per il contribuente sarà possibile intervenire per modificare i dati, prestando attenzione all’inviare il sostitutivo entro i tempi considerati validi per il ravvedimento operoso.

La (sola) proroga

Qualora siano subentrate variazioni rispetto all’anno precedente, la Dichiarazione IMU dovrà essere inoltrata entro il 30 giugno di quello in corso. Tuttavia, visti i tempi di approvazione del decreto, è stato deciso di posticipare al 31 dicembre 2022 la deadline per la presentazione del dichiarativo riferito all’anno 2021. Una proroga che, però, ha lasciato fuori gli enti commerciali, per i quali la data del 30 giugno è rimasta valida. A quest’ora, però, l’adempimento dovrebbe essere già stato eseguito.