Al decesso di un genitore, il coniuge superstite se c’è, oppure i figli, sono tenuti a diversi adempimenti. Soprattutto se il defunto lascia case, terreni o soldi, oppure se lascia diverse di queste cose agli eredi. Adempimenti soprattutto burocratici, perché c’è da perderci tempo dietro. Parliamo per esempio della dichiarazione di successione. Un adempimento obbligatorio che devono presentare gli eredi e che serve per pagare le relative imposte di successione oltre che quelle ipotecarie e catastali. Se a questo si aggiungono gli emolumenti per il professionista che se ne deve occupare, ecco che per gli eredi alla burocrazia si aggiunge anche una notevole spesa.
Ma c’è chi non è tenuto a presentare la dichiarazione di successione, risparmiando così tempo e soldi.
“Buongiorno, volevo capire se sono tenuto a presentare la dichiarazione di successione di mio padre. Infatti è morto a settembre 2022 ed ha lasciato a me e mio fratello, unici eredi, una casa e qualche centinaio di euro in banca. Mio fratello mi dice che siamo obbligati alla presentazione sennò arrivano le multe. Ma io non ho intenzione di pagare oltre 1.500 euro che ci ha chiesto lo studio tecnico a cui mio fratello ha chiesto informazioni. Come posso fare a non presentare la dichiarazione? Esistono soluzioni legali?”

Obbligo di presentazione e casi di esenzione

Quando muore un familiare bisogna presentare la dichiarazione di successione. Un documento che serve per calcolare le eventuali imposte dovute sui beni ereditati. E parliamo di beni immobili perché sui soldi in banca o alle poste, nulla è dovuto come imposte se ciò che viene ereditato non supera il milione di euro. Ma l’imposta di successione non va confusa con le imposte ipotecarie e catastali che sono sempre dovute se nel lascito il defunto ha anche terreni o fabbricati. In questo caso la dichiarazione di successione è obbligatoria, come lo è il pagamento delle imposte catastali e ipotecarie.

E come lo è il passaggio successivo delle volture catastali, che serve per inserire i nomi degli eredi in catasto, al posto di quello del defunto su ogni singolo immobile.

Entro 12 mesi dal decesso l’adempimento va espletato

Detto della franchigia di un milione di euro che vale per ciascun erede, ecco un quadro sintetico dei soggetti obbligati all’adempimento e quelli che non sono tenuti alla dichiarazione di successione e non devono pagare nemmeno le imposte catastali ed ipotecarie prima citate. Chi eredita beni immobili deve obbligatoriamente presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. L’obbligo va espletato entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che è coincidente in genere con la data del decesso di quello che si chiama in gergo tecnico de cuius. Sanzioni e multe sono previste per chi non presenta entro il termine prestabilito dei 12 mesi, la dichiarazione di successione.

La successione è obbligatoria sempre?

Fermo restando che la dichiarazione di successione è sempre obbligatoria se nel lascito sono compresi beni immobili, l’obbligo è a carico dei cosiddetti chiamati all’eredità. Ma è obbligo pure dei legatari, dei rappresentanti legali degli eredi minorenni e così via dicendo. Evidente che se un defunto non lascia immobili, perché non ne aveva di proprietà o perché li ha alienati prima del decesso (donati ai figli, divisi agli eredi o venduti a soggetti terzi), l’obbligo di dichiarazione non sussiste più.

Rinuncia all’eredità o asse ereditario sotto i 100.000 euro, cosa succede con la dichiarazione di successione?

Per sbloccare i conti correnti e tutti gli altri titoli di deposito del defunto, serve la dichiarazione di successione. Ma se non ci sono immobili, le banche o le Poste non possono chiedere questo agli eredi. E devono provvedere a sbloccare i conti con procedure interne.

Soluzioni interne dove in genere sono previste dichiarazioni sostitutive e procure da parte di tutti gli eredi. Per legge non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione di successione quando questa è devoluta al coniuge, ai genitori, ai figli, ai nonni, ai nipoti, ai bisnonni e ai bisnipoti. Ma solo se ciò che lascia il defunto non supera il valore di 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Infine può fare a meno della dichiarazione di successione l’erede che rinuncia all’eredità. Ma sempre se questa opzione è utilizzata dall’erede entro i 12 mesi dalla data del decesso. In questo caso bisogna rendere edotta l’Agenzia delle Entrate della scelta effettuata. Da dire, infine, che la presentazione della dichiarazione di successione, anche in presenza di più eredi, può essere fatta anche da uno solo di essi.