Diabete e invalidità: Gentilissima, con grande sorpresa la Commissione medica ha riconosciuto in data 4 settembre mia figlia invalida al 40%, nonostante avessi documentato in maniera egregia lo stato derivante da Diabete mellito insulino-dipendente. È molto strano anche perché solo qualche mese fa era stata riconosciuta beneficiaria legge 104 art 3 comma 1, che, da quello che leggo, richiede almeno una percentuale di invalidità del 41%. Infine, nel 2015, era stata già riconosciuta beneficiaria di indennità di frequenza, con invalidità del 50%. Si tratta di errore? Mi faccia gentilmente sapere il suo pensiero, anche in prospettiva di un sicuro ricorso alla AG. Grazie e buon fine settimana.

 

Molte le mail che mi arrivano sul problema sollevato dal nostro lettore.

Sembra quasi che l’Inps abbia ristretto la cerchia sulle invalidità, spingendo le persone con disabilità ad estenuanti ricorsi.

Nel caso specifico, tutto dipende dalla valutazione medica effettuata. Le consiglio avverso l’esito negativo del verbale con cui non viene riconosciuta la connotazione di gravità con Legge 104/1992, art. 3 comma 3, di inoltrare ricorso.

Il termine di prescrizione entro il quale può essere presentato il ricorso giudiziario è di 180 giorni dalla comunicazione del verbale.

A corredo della documentazione medica da allegare al ricorso, le consiglio di inserire anche le Linee Guida Inps, le può scaricare qui: linee guida diabete mellito tipo 1

Nelle linee guida, viene sottolineato che, già nel 1992, in un documento congiunto dalla IDF (International Diabetes Federation) e dall’ISPA ( International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes), “.un bambino non può lottare per i suoi diritti. Pertanto è compito della società fornire aiuto al bambino e alla famiglia. Quest’aiuto dovrebbe includere risorse mediche, sociali e pubbliche..” ( “Manuale operativo per l’applicazione del ‘Piano sulla Malattia Diabetica’ in età pediatrica” SIEDP, febbraio 2014).

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