Con l’arrivo dell’estate e la chiusura delle scuole molti genitori (in particolare chi lavora) iscrivono i figli alla frequenza di centri estivi, colonie, campus, ecc. La frequenza di tali strutture comporta, ovviamente, l’esborso di spese.

Spesso, dunque, ci si domanda se tali oneri possono essere considerati detraibili al pari delle spese per l’attività sportiva dei figli o di quelle per la frequenza di istituzioni scolastiche.

Detrazione spese sportive e scolastiche

Il legislatore riconosce una detrazione IRPEF del 19% a fronte di spese sostenute dai genitori per la pratica sportiva dilettantistica dei figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni.

La detrazione spetta per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica ed è calcolata su un ammontare massimo di spesa di 210 euro per figlio.

Spetta per intero se il reddito complessivo del genitore è inferiore o pari a 120.000 euro. Mentre decresce al superare di detta soglia fino ad azzerarsi e al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.

Sono detraibili nella misura del 19% anche le spese di istruzione non universitaria. Si tratta della detrazione riconosciuta a fronte di spese sostenute per la frequenza di scuole

  • dell’infanzia (scuole materne);
  • primarie e scuole secondarie di primo grado (scuole elementari e medie);
  • secondarie di secondo grado (scuola superiore).

La detrazione è calcolata su un importo massimo di euro 800 per l’anno 2020 per alunno o studente, da ripartire tra gli aventi diritto.

Detrazione spese centri estivi e campus: le regole

Le spese per la frequenza di centri estivi, campus ecc., non rientrando in nessuna delle predette categorie (spese sportive e spese scolastiche) e non prevedendo nessuna specifica disposizione ad hoc per esse, restano, dunque, oneri non detraibili.

La spesa, tuttavia, potrebbe considerarsi detraibile ad esempio, laddove la frequenza del centro estivo, preveda anche la frequenza di corsi sportivi (piscina, palestra, ecc.) e la struttura sia riconosciuta tra quelle che permettono la detrazione.

In tal caso, ad ogni modo la parte di spesa detraibili sarà solo quella riferita alla pratica sportiva.

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