Le pensioni minime a 1.000 euro non sono un traguardo irrealizzabile. Silvio Berlusconi l’ha detto chiaramente e precisa che l’obiettivo è assicurare a tutti i pensionati italiani un reddito minimo e dignitoso per vivere.

Da più parti si dice che portare tutte le pensioni minime a 1.000 euro costerebbe 31-32 miliardi di euro. Non ultimo lo scrive l’Osservatorio dei conti Pubblici Italiani presieduto dall’economista Carlo Cottarelli.

Pensioni minime a 1.000 euro grazie alle maggiori entrate fiscali

La cifra è elevata se si considera il bacino di utenza.

Almeno 7 milioni di pensionati in Italia sarebbero coinvolti. E, in termini assoluti, non sarebbe gestibile se non con interventi sulla fiscalità generale.

Ma di questo non ce n’è affatto bisogno. Nei primi sette mesi del 2022 le entrate fiscali dello Stato sono salite a quota 288,423 miliardi di euro con un incremento del 11,7% rispetto allo scorso anno. Vale a dire 30 miliardi in più. E continuano a salire per via dell’aumento dei prezzi.

Ecco quindi che i soldi ci sarebbero per innalzare le pensioni minime a 1.000 euro per tutti. Anche se la ricetta di Belrusconi prevede un intervento graduale nel tempo. Dapprima sui meno abbienti, cioè coloro che vivono solo di pensione e non hanno altre entrate. Poi su tutti gli altri a partire da chi percepisce due o più pensioni la cui somma supera i 1.000 euro.

Entrate fiscali in forte crescita nel 2022

Insomma, detto così, sembra che gli italiani siano in grado da soli di ripagarsi l’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro al mese. E forse avanzerebbe anche qualcosa per riformare il trattamento del TFS per i dipendenti pubblici. Anche perché le entrate fiscali continueranno a salire anche nel 2023 e qcon quelle bisogna difender ei redditi più bassi.

Come spiega il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) in una nota, Il significativo aumento delle entrate fiscali quest’anno è influenzato principalmente da tre fattori.

Dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021. Dagli effetti del “decreto Rilancio” e “decreto Agosto”, che nel biennio 2020-2021 avevano disposto proroghe, sospensioni e ripresa dei versamenti tributari. Infine, dagli effetti dell’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato, in particolare, la crescita del gettito dell’IVA.

Quindi, posto che la platea dei beneficiari inizialmente sarebbe ridotta di due terzi e che le entrate fiscali continueranno a salire, i soldi per portare le pensioni minime a 1.000 euro ci sono. Eccome. Basta solo saperli impiegare in maniera corretta, restituendo a chi ne ha bisogno il giusto potere di acquisto.