Quello dall’assistenza con la legge 104, alla pensione anticipata, è un passaggio possibile alla morte del disabile? A questa domanda, che fa di certo sorgere più di un dubbio, c’è la risposta ufficiale e istituzionale. Ovverosia, quella da parte dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS).

Nel dettaglio, dall’assistenza legge 104 alla pensione anticipata, a far fede è un messaggio dell’INPS. Ovverosia, il numero 1481 riportante la data del 15 aprile del 2018. Un messaggio che spiega proprio quando la pensione anticipata è riconosciuta.

E quando invece no. Vediamo allora come e perché nel dettaglio.

Dall’assistenza con la legge 104 alla pensione anticipata: è un passaggio possibile alla morte del disabile?

In particolare, al riguardo, dall’assistenza con la legge 104 alla pensione anticipata questo è possibile ma solo ad una condizione. Ovverosia, quando il familiare con disabilità assistito è deceduto dopo la data in corrispondenza della quale, proprio per la legge 104, è scattata la decorrenza dei benefici. Altrimenti non sarà possibile l’accesso al pensionamento anticipato.

Con il passaggio dall’assistenza con la legge 104 alla pensione anticipata, infatti, gli assistenti familiari del disabile, che sono detti anche caregiver, hanno due opzioni possibili per ritirarsi dal lavoro. Ovverosia, avendone i requisiti, con la Quota 41 che è riservata ai lavoratori precoci. Oppure con l’Ape Sociale.

Quali alternative per il caregiver al fine di potersi ritirare dal lavoro

Se dall’assistenza con la legge 104 alla pensione anticipata non è possibile accedere alla Quota 41 precoci, e nemmeno all’Ape Sociale, come sopra indicato, che fare allora? In tal caso il caregiver potrà ritirarsi dal lavoro solo con altre misure. Per esempio, con la pensione anticipata ordinaria senza vincoli di età. Ma a patto di aver versato 42 anni e 10 mesi di contributi. Se il caregiver è uomo. Oppure 41 anni e 10 mesi di contributi INPS versati per le donne.