Vediamo perché forse dal prossimo anno non si potrà più lavorare da esterni senza la partita IVA. E questo perché, con il disegno di legge sulla delega fiscale, ci sono in cantiere delle grosse novità proprio per i lavoratori autonomi, per i liberi professionisti e per i piccoli imprenditori.

Sul fatto che dal prossimo anno non si potrà più lavorare da esterni senza partita IVA, infatti, c’è da dire che il Governo italiano ha una chiara intenzione. Ed è quella di andare progressivamente ad eliminare le ritenute d’acconto.

Così come, inoltre, per i contribuenti nel regime forfettario si va verso due anni di tolleranza per chi guadagna di più.

Dal prossimo anno non si potrà più lavorare da esterni senza partita IVA?

Quindi, dal prossimo anno non si potrà più lavorare da esterni senza partita IVA? Staremo a vedere. Anche perché ancora non è chiaro in che modo e con quali tempistiche il Governo con la delega fiscale punterebbe alla soppressione delle ritenute d’acconto.

Con il rischio che dal prossimo anno non si potrà più lavorare da esterni senza partita IVA, inoltre, le novità non finiscono qui. In quanto l’Esecutivo Draghi mira pure a cancellare gli appuntamenti fiscali con gli acconti. Che al riguardo potrebbero essere rivisti attraverso il pagamento delle tasse su base mensile.

Grosse novità per gli autonomi, per i liberi professionisti e per i piccoli imprenditori

In attesa di chiarimenti, se dal prossimo anno non si potrà più lavorare da esterni senza partita IVA, le novità quindi si sprecano. A partire, come sopra accennato, dal regime transitorio biennale per chi, in regime di flat tax, supera i 65.000 euro di ricavi o di compensi. Per due anni, infatti, ci sarà per i forfettari sopra i 65.000 euro, e fino a 85.000 euro, di evitare il pagamento dell’IRPEF al 43%.