Già a partire da questo mese, gli stipendi degli italiani saranno più alti. Il governo sta per emanare il nuovo decreto aiuti che prevederà una serie di misure anti inflazione, tra le quali proprio l’aumento delle buste paga.

Inizialmente si pensava a dei provvedimenti del tutto diversi, come l’istituzione del bonus 200 euro bis o il taglio dell’Iva per i beni di prima necessità, ma così non è stato. Alla fine, si è optato per una decontribuzione del cumulo contributivo che sarà più del doppio di quella attualmente prevista.

Con questa mossa, l’esecutivo ha voluto varare una misura sicuramente meno costosa ma, allo stesso tempo, più duratura. La decontribuzione sarà infatti valida da agosto a dicembre del 2022.

L’importo in più in busta paga, ovviamente, dipenderà anche dal tipo di contratto. Ad ogni modo, è possibile calcolare un aumento massimo di 75 euro al mese. Vediamo meglio di cosa si tratta e a chi spetta tale misura.

Gli stipendi potranno aumentare fino a 75 euro, ecco chi li riceverà già ad agosto

Con il decreto Aiuti bis, il governo prevede anche di aumentare l’esonero contributivo attualmente fissato allo 0,8 per cento per i lavoratori che percepiscono un reddito basso.

Non è ancora chiaro quale sia questo limite reddituale, ma si pensa che possa essere di 35 mila euro, come è stato per il bonus 200 euro.

Ad ogni modo, il taglio del cuneo fiscale dovrebbe essere del 4 per cento. Considerato il limite di reddito di 35 mila euro, si stima che i lavoratori guadagneranno dai 50 ai 75 euro in più in busta paga. Un incremento, dunque, tra i 250 e i 375 euro per tutto il resto del 2022. Il tutto a fronte di un esborso di 2,5 miliardi di euro totale.

Tale decontribuzione, inoltre, potrebbe anche diventare strutturale. In altre parole, gli aumenti di stipendio potrebbero rimanere validi per sempre. Questo, almeno, è quanto chiesto dai sindacati e da molti esponenti politici.

Tale decisione, però, potrà soltanto spettare al prossimo governo che si insedierà dopo il 25 settembre, data in cui sono state fissate le prossime elezioni (e non di un esecutivo dimissionario come quello attualmente in carica). Ovviamente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa nuova e interessante misure.