Mi spiace ammettere che la materia che mi è piaciuta di meno è stata la matematica. Ci ho pensato su, e credo che la ragione sia che la matematica non lascia spazio alle discussioni. Se fai un errore, non puoi scamparla“, affermava Malcolm X. La matematica, d’altronde, non è un’opinione e per questo motivo quando si fanno dei calcoli non è possibile lasciare spazio a dubbi.

Questo almeno avviene in linea teorica. Nella pratica, infatti, capita spesso di imbattersi in errori che possono portare con loro delle conseguenze inaspettate.

Lo sanno bene molti contribuenti che sono costretti a correre al Caf entro il prossimo mese di gennaio. Il motivo? I dati del Certificato Unico 2022, che indica i compensi del 2021 erogati dall’Inps, sono errati. Ecco cosa sta succedendo.

CU 2022 sbagliata, tutti di corsa al CAF entro gennaio

La macchina amministrativa non si ferma mai. A partire dalla dichiarazione dei redditi fino ad arrivare all’Isee, in effetti, sono tanti i documenti da fare e le scadenze da rispettare. Non sempre, però, le cose vanno per il verso giusto. Sbagliare d’altronde è umano e per questo motivo l’unica cosa da fare in questi casi è quella di cercare una soluzione.

Ne sono un chiaro esempio le lettere inviate dall’Inps a tantissimi contribuenti in merito ai Certificati Unici 2022. In pratica sono stati registrati diversi errori e per questo motivo sono in arrivo delle comunicazioni per invitare i soggetti interessati a correggere tale documento. Oltre al danno la beffa, perché tali comunicazioni stanno giungendo a partire da settembre.

Ovvero dopo che i cittadini hanno già provveduto a presentare la propria dichiarazione dei redditi. Ne consegue che i contribuenti alle prese con gli errori dell’Inps devono andare al Caf per correggere i dati in questione. Devono inoltre versare la differenza dovuta, con tanto di interessi di mora e sanzioni, per ritardata dichiarazione.

La prese di posizione di Federconsumatori

A tal proposito Giovanni Prezioso, presidente di Federconsumatori, così come riportato sulla Repubblica ha commentato:

“Sempre più persone si rivolgono ai nostri uffici per denunciare il fatto che l’Inps sbaglia le Cu. Dalle nostre indagini il problema interessa migliaia di persone che sono poi costrette, pagando, a rivolgersi di nuovo ai Caf. Non sappiamo i motivi, presumiamo che sia un problema di carenza di organico o di metodo di lavoro, ma non è giusto che i consumatori paghino gli errori dell’Inps“.

Secondo Federconsumatori, infatti, l’Inps dovrebbe semplicemente comunicare all’Agenzia delle Entrate il problema, per poi trovare un sistema per compensare. Invece, alla fine della fiera, sono i cittadini a doversi attivare, finendo per pagare per errori non propri.