La manovra di bilancio 2021 è in fase di discussione parlamentare e tra emendamenti e bocciature, dovrebbe trovare conferma nel testo definitivo che approderà in Gazzetta Ufficiale, la proroga di numerosi crediti d’imposta previsti fino ad oggi. Vediamo, in sintesi, di quali si tratta.

Dal credito d’imposta Mezzogiorno al credito quotazione PMI: le proroghe della manovra 2021

Un primo beneficio a trovare proroga sarà il credito d’imposta Mezzogiorno, ossia quello riconosciuto per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo).

L’agevolazione verrà prorogata fino al 31 dicembre 2022.

A questa dovrebbero aggiungersi:

  • la proroga per le annualità 2021 e 2022 del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di Covid-19), con la differenziazione della misura percentuale a seconda delle dimensioni delle imprese in termini occupazionali e di fatturato
  • la proroga al 31 dicembre 2021 del credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) istituito dalla legge n. 205 del 2017
  • la proroga al 30 giugno 2021 di alcuni crediti di imposta per gli investimenti effettuati fino al 30 dicembre 2020 per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni.

Altri crediti d’imposta nella legge di bilancio 2021

Rifinanziato e prorogato fino al 2022 anche il c.d. “bonus pubblicità”, ossia il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari. Stessa cosa dicasi per:

  • il “tax credit edicole, vale a dire il credito d’imposta per le edicole e altri rivenditori al dettaglio di quotidiani, riviste e periodici
  • il credito d’imposta per le testate edite in formato digitale
  • il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative, con modifiche intese ad estendere l’ambito applicativo della misura
  • il credito d’imposta in formazione 4.0
  • il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, con potenziamento e la diversificazione delle aliquote agevolative, incremento delle spese ammissibili ed estensione dell’ambito applicativo.

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