In una ipotetica classifica delle tasse più odiate dagli italiani, tra i primi posti, probabilmente, rientrerebbero il canone rai e il bollo auto.

Sono due tasse che, solitamente, vengono definite “inutili” e “ingiuste”. Perché bisogna pagare una tassa per avere in casa una TV anche se non si seguono i programmi della TV di Stato e si è fruitori solo di piattaforme e serie tv? Lo stesso vale per il bollo auto: perché dopo aver acquistato un’automobile sono costretto a pagare tutti gli anni una tassa solo per il fatto di possederla quando i servizi autostradali li pago a parte? Queste le obiezioni di tutti gli italiani che si sentono “derubati” senza alcun diritto.

In entrambi i casi, infatti, si tratta di tasse che devono essere pagate a prescindere dell’effettivo utilizzo del servizio televisivo nazionale o del veicolo di cui si è proprietari.

Il canone rai, in particolare, colpisce chi detiene uno o più apparecchi atti alla ricezione delle trasmissioni televisive. Ai fini della tassazione, non rileva il fatto di fruire o meno della programmazione della Rai.

Il bollo auto, invece, generalmente viene gestito dalle Regioni e va pagato da tutti i soggetti proprietari di un veicolo registrato al PRA.

In queste ore, alcuni media stanno riportando la notizia di un possibile accorpamento di queste due tasse. Si tratta, lo diciamo fin da subito, di una notizia non confermata, oltre che una misura difficilmente applicabile. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Il canone rai uscirà dalla bolletta elettrica

È certo ormai che il canone rai uscirà dalla bolletta già a partire dal prossimo anno. Il governo si è impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ad eliminare questa tassa dalle utenze della luce. Il motivo è semplice: esso rappresenta un onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica.

Il canone Rai in bolletta, lo ricordiamo, è stato voluto dall’ex Premier Matteo Renzi nel lontano 2016, allo scopo di combatterne la sua alta evasione. Grazie a questa soluzione è stato possibile anche diminuire sensibilmente il suo importo.

Il canone rai, ad oggi, è pari a 90 euro l’anno e il pagamento avviene mediante addebito sulle bollette elettriche in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna, da gennaio a ottobre. Prima del 2016 il suo costo era di ben 113 euro l’anno.

Il problema è che il legislatore non ha ancora definito quali saranno le modalità di pagamento di questa tassa dal prossimo anno. Anche per questo motivo, in questi giorni, si stanno facendo alcune ipotesi.

Come sarà pagato dal prossimo anno?

L’ipotesi più accreditata è quella di inserire il canone rai in dichiarazione dei redditi. Ma si è parlato anche di un possibile modello francese, dove il canone televisivo viene pagato come tassa aggiuntiva sulla prima casa (una sorta di patrimoniale); inglese, il cui prelievo è affidato ad una società di recupero crediti. Infine, in questi giorni, si sta anche discutendo sulla fattibilità del modello israeliano, dove il canone va a sommarsi all’imposta sull’auto. Ovviamente, si tratta di una semplice ipotesi che non trova conferma in nessuna voce istituzionale, ma che, ad oggi, non possiamo nemmeno scartare. Ovviamente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.