Cosa farebbe Giorgia Meloni premier al reddito di cittadinanza?

Come detto in più occasioni, il reddito di cittadinanza sembrerebbe avere le ore contate. Stando ai sondaggi, il centro destra è più avanti rispetto agli avversari politici. Un centro destra che, come sappiamo, ha da sempre criticato la misura tanto cara ai 5 stelle.

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sono stati sempre molto duri verso questo istituto, tanto da averlo definito come il “metadone di stato”.

Eppure, dalle ultime dichiarazioni dei leader di questi partiti, sembrerebbe che gli stessi abbiano cambiato un po’ le idee sul reddito di cittadinanza.

In alcuni casi, in maniera abbastanza eclatante. Salvini ha detto di non volerlo abolire ma si dice favorevole alla decadenza dal sussidio già alla prima offerta di lavoro rifiutata; Berlusconi ha addirittura detto di volerlo aumentare.

L’unica che sembrerebbe aver mantenuto con coerenza la propria posizione è Giorgia Meloni, contraria al reddito di cittadinanza, ma soltanto per i giovani in piena forza lavorativa. Proprio per questo motivo, la leader di Fratelli d’Italia vorrebbe sostituirlo con uno strumento di welfare “più efficace”, ha dichiarato. Stiamo parlando del “reddito di solidarietà”. Vediamo meglio di cosa si tratta e a chi spetterà il nuovo (probabile) sussidio.

Niente Reddito di Cittadinanza per i giovani, il piano di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni, con tutta probabilità, sarà il nostro prossimo Presidente del Consiglio dei ministri. Il centro destra, come ormai sappiamo, è molto più avanti nei sondaggi rispetto agli altri partiti.

Nei piani della Meloni, ma in realtà di tutto il centro destra, c’è il superamento del reddito di cittadinanza, almeno per i giovani in piena età lavorativa. Il motivo? tale strumento (secondo i suoi detrattori) scoraggerebbe l’incontro tra la domanda e offerta di lavoro. Un sentimento, probabilmente, condiviso anche dall’attuale premier, Mario Draghi. Durante il suo mandato, infatti, sono state previste alcune modifiche a questo istituto che sono andate in senso restrittivo.

Ad esempio, è stata da poco istituita la cosiddetta norma “spazza divani”, con la quale i datori di lavoro privati possono proporre offerte di lavoro congrue, anche ai fini della decadenza dal beneficio.

Tornando alla Meloni, la stessa ha più volte dichiarato di essere contraria ai bonus e al reddito di cittadinanza per i giovani, e propone la sua alternativa: il reddito di solidarietà.

Il “reddito di solidarietà”, sostanzialmente, consiste in un sussidio a favore solamente dei non occupati di età superiore a 60 anni, nonché alle famiglie con minori o persone con disabilità. Niente beneficio, dunque, ai giovani senza un lavoro. Staremo a vedere quale sarà il futuro del reddito di cittadina.