“Il mio problema sta nel riconciliare le mie abitudini lorde con il mio reddito netto“, affermava Errol Flynn. Un problema che accomuna, purtroppo, un po’ tutti. Questo soprattutto in un periodo storico difficile come quello attuale, dove tante famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese a causa della crisi economica in atto.

Molte famiglie fanno quindi affidamento sul reddito di cittadinanza, che è stato introdotto proprio con lo scopo di garantire un sostegno a coloro alle prese con delle difficoltà finanziarie.

Per accedere a tale misura, però, bisogna essere in possesso di determinati requisiti. Ecco di quali si tratta.

I requisiti economici per beneficiare del sussidio

Per accedere al reddito di cittadinanza, così come si evince dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, bisogna essere in possesso di determinai requisiti economici. Ovvero:

  • “un valore ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);
  • un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).
  • un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. […] Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro”.

Cosa fa reddito ai fini del reddito di cittadinanza?

In caso di variazione dei requisiti patrimoniali, i percettori del sussidio targato Movimento 5 Stelle devono provvedere a fare tempestiva comunicazione.

In caso contrario si rischia di incorrere in conseguenze davvero molto gravi.

Entrando nei dettagli, tra le variazioni che bisogna comunicare si annovera ad esempio l’eredità. Nel caso in cui si percepisca una cospicua somma di denaro, d’altronde, potrebbero venire meno i requisiti per accedere al sussidio. Per questo motivo è necessario effettuare apposita comunicazione, in modo tale da permettere all’Inps di effettuare i ricalcoli necessari.

Se il soggetto interessato non comunica tali variazioni, perde il diritto al reddito di cittadinanza. Ma non solo, in caso di dichiarazioni o documenti falsi e omissione di informazioni, rischia la reclusione da 2 anni a 6 anni. In caso di mancata comunicazione delle variazioni economiche, entro i termini previsti, invece, si rischia la reclusione da 1 anno a 3 anni.