Chi vive oggi con una pensione molto bassa si domanda cosa succederà adesso che il centro destra ha vinto le elezioni politiche. Più che altro per via del fatto che Berlusconi ha promesso di innalzare le pensioni minime a 1.000 euro.

Ovviamente la promessa dovrà essere rispettata, anche se Forza Italia non è il partito che ha riscosso più consensi all’interno della coalizione di centro-destra. E per questo ci vorrà tempo e denaro. Ma si sapeva già.

Quale futuro per chi prende meno di 1.000 euro di pensione

La speranza è che, quindi, prima o poi si arrivi a portare le pensioni minime a 1.000 euro.

Oggi l’integrazione al trattamento minimo vale poco più della metà, 524 euro. Mentre l’assegno sociale 468 euro al mese.

Dal prossimo anno, per effetto della perequazione automatica e dell’inflazione 2022, queste pensioni saliranno circa del 8%. Saranno ancora molto lontane dai 1.000 euro previsti da Berlusconi. Ma si sa, i soldi sono limitati e servirà tempo per una riforma in tal senso.

Il costo totale di un intervento simile per tutti i pensionati che percepiscono assegni inferiori a 1.000 euro al mese sarebbe troppo alto. Come spiega l’Osservatorio sui conti pubblici guidato da Carlo Cottarelli, la spesa si aggirerebbe fra i 31 e 32 miliardi di euro. Pagare a tutti una pensione minima di 1.000 euro al mese è quindi costosissimo.

Interventi graduali per non spendere troppo

Ma la ricetta di Berlusconi prevede interventi graduali. Dapprima sui meno abbienti, cioè coloro che vivono solo di pensione e non hanno altre entrate. In questo caso si andrebbe a guardare anche se uno percepisce una o più pensioni. La media in Italia è di 1,4.

Poi andando ad analizzare i redditi singoli e familiari. Proprio come è stato finora fatto per il reddito di cittadinanza utilizzando l’Isee. Questa seconda selezione taglierebbe altra buona parte di coloro che percepiscono oggi pensioni minime inferiori a 1.000 euro, ma possiedono patrimoni diversi.

In questo senso la platea dei beneficiari si ridurrebbe numericamente di molto. E di conseguenza anche la spesa dello Stato che sarebbe, a questo punto, sostenibile. Secondo le stime l’intervento potrebbe costare un terzo rispetto ai 31-32 miliardi di euro previsti da Cottarelli.

Ma la pensione minima da 1.000 euro proposta da Berlusconi è anche la soluzione per molti giovani lavoratori. Per evitare che in futuro finiscano in povertà quando non saranno più in grado di lavorare. Lavoratori che a causa della eccessiva precarizzazione del lavoro, di carriere discontinue o lunghi periodi di disoccupazione non potranno raggiungere un soglia minima vitale.