Per la Meloni il superbonus 110% è una misura giusta, nata con intenti lodevoli, ossia rinnovare il nostro patrimonio edilizio e facilitare la transizione ecologica.

Purtroppo, spiega la stessa Meloni, la norma è stata scritta male. A causa di ciò, sono state perpetrate diverse frodi e si è altresì assistito all’aumento ingiustificato dei prezzi dei materiali e quindi degli stessi interventi edilizi.

Per provare a correggere gli errori iniziali, sono state apportate diverse modifiche alla normativa originaria. Modifiche che sono andate in senso restrittivo.

Come sappiamo, in questi ultimi tempi, c’è stato un enorme problema con le cessioni dei crediti d’imposta. Gli istituti finanziari hanno già raggiunto la capienza fiscale massima e molte imprese che avevano già anticipato i costi degli interventi rischiano di fallire pur avendo in pancia migliaia di crediti fiscali che, al momento, non possono liquidare.

Grazie a un emendamento al decreto Aiuti bis, proposto dal partito della Meloni, di recente è stato approvata un’importante modifica al superbonus 110% che riguarda la responsabilità della cessione dei crediti edilizi.

La norma in questione prevede di delimitare la responsabilità dei crediti soltanto a chi non ha operato con diligenza. In sostanza, la stessa potrà essere attribuita soltanto a chi ha agito con dolo o colpa grave, con pene davvero severe.

Secondo alcune stime, con questa mossa si il governo è riuscito a sbloccare dei crediti per circa 10 miliardi, salvando 30 mila aziende. Ma quali sono adesso i piani della Meloni?

Giorgia Meloni sul Superbonus 110 e la cessione del credito, cosa succede adesso?

Come ormai sappiamo, la coalizione di centro destra ha appena vinto le elezioni, con fratelli d’Italia primo partito. La Meloni sarà dunque chiamata dal presidente della repubblica, Sergio Mattarella, a formare un nuovo governo.

Di recente, la stessa Meloni ha dichiarato che intende intervenire per modificare il funzionamento del superbonus 110%.

In primo luogo, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia, bisogna intervenire per aiutare i cosiddetti “esodati del superbonus”.

Stiamo parlando di quelle imprese e dei cittadini con crediti fiscali e lavori bloccati.

Successivamente, bisognerà rivedere l’intero sistema dei bonus edilizi, i quali non dovrebbero mai superare l’80% delle spese sostenute, indirizzando le agevolazioni prevalentemente verso la prima casa. Al contempo, bisogna ridurre e semplificare gli adempimenti previsti per accedere alle stesse agevolazioni. Insomma, in futuro sembra chiaro che non esisterà più un superbonus 110%. In effetti, un incentivo così generoso ha portato a delle storture nell’intero mercato. Si pensi all’aumento incontrollato dei prezzi degli stessi interventi edilizi e delle truffe perpetrate in questi anni.