Durante l’epidemia di coronavirus è meglio non morire. Già, perché anche i funerali sono sospesi in attesa di tempi migliori. Fra i vari divieti imposti nelle zone colpite dal contagio vi è infatti anche quello che nello specifico vieta l’espletamento della funzione religiosa in chiesa per evitare contatti con altre persone.

Le funzioni religiose sono quindi annullate laddove è imposto da ordinanze comunali e regionali o dalla Diocesi che vieta le cerimonie funebre in chiesa. Fanno eccezione le funzioni che si svolgono in forma strettamente privata, cioè riservate ai soli familiari, all’aperto (in giardini e piazzali) o addirittura in streaming video per seguire da casa la messa a porte chiuse.

Coronavirus: funerali in diretta streaming

Ha fatto notizia la decisione adottata dal Comune di Chiari (BS) che ha consentito lo svolgimento delle omelie in chiesa ma con diretta streaming per amici e parenti che possono così seguire la funzione religiosa da casa. E’ questo l’effetto del coronavirus sulla vita (anche) religiosa dei bresciani. Il caso di Chiari, al momento, è più unico che raro: “A seguito di ordinanza regionale – si legge in una nota pubblicata da una ditta di onoranze funebri, che appunto trasmette in diretta le cerimonie – si dispone limitazioni allo svolgimento delle funzioni religiose, i funerali e le veglie funebri si terranno in forma strettamente privata”. Del resto, il provvedimento parla chiaro e non lascia adito a dubbi: “per le cerimonie religiose, i matrimoni e le unioni civili non rinviabili è previsto lo svolgimento in forma privata e con un numero di partecipanti limitato. Per quanto riguarda le cerimonie funebri dovranno svolgersi in forma privata e con un numero di partecipanti limitato”.

La sospensione delle messe

Così, anche le Diocesi si allineano alle ordinanze pubbliche. Tutte le funzioni religiose in Lombardia sono state sospese e gli oratori sono stati chiusi.

A Milano, l’arcivescovo Mario Delpini, ha disposto che i funerali e i matrimoni possono essere celebrati, ma con la presenza dei soli parenti stretti. Stessa decisione è stata presa in Liguria dove restano aperte chiese e curie, ma sono sospese le celebrazioni “con concorso di popolo”. Matrimoni e funerali, quindi, possono essere celebrati soltanto con la presenza dei parenti stretti, mentre tutte le altre funzioni (come la benedizione delle famiglie, i battesimi, i matrimoni, ecc.) sono sospesi o rinviati. Anche Venezia le messe restano sospese, così come in altri Comuni del Veneto e dell’Emilia Romagna.

In Piemonte “messa senza fedeli”

Dalla chiusura dei luoghi di culto alla “messa senza fedeli“. Sono le misure adottate dalle varie curie piemontesi per l’emergenza Coronavirus. L’arcidiocesi di Vercelli ha disposto lo stop alle celebrazioni liturgiche a Santhià, Salasco e San Germano, ordinando anche la chiusura delle chiese dei tre paesi. A Ivrea il vescovo ha invitato i parroci a “valutare ragionevolmente la situazione” e, nel caso, a officiare “anche senza la presenza del popolo” in modo che i fedeli possano comunque “unirsi spiritualmente alla preghiera“. A Torino saranno celebrate le messe ma non si svolgeranno attività pubbliche a livello di curia e diocesi. Quanto al rito delle Ceneri (previsto per mercoledì 26 febbraio) l’indicazione ai sacerdoti è di imporre le ceneri “direttamente sul capo dei fedeli senza alcun contatto fisico”.